Roma
Elezioni Roma: Destra divisa, Calenda litiga con tutti. Ecco chi sfiderà Raggi
Ogni giorno si affacciano nuove nomi nella corsa alla guida di Roma, con una lista che ormai conta su oltre venti candidature. L'analisi di Giuliano Pacetti
di Giuliano Pacetti *
Avanti c’è posto! Ogni giorno si affacciano nuove candidature nella corsa alla guida di Roma. Ad essere razionali, Virginia Raggi dovrebbe essere sfidata da Giulia Bongiorno e Monica Cirinnà, ma si sa che la politica vive di tanti e tali condizionamenti che nulla può mai darsi per scontato. Proviamo ad aggiornare questa lunga commedia degli equivoci, che ormai conta su oltre venti candidature.
Mentre Carlo Calenda, nelle vesti dell’ottavo nano, continua ogni giorno a cercare qualcuno con il quale litigare, è ufficialmente iniziata tra Fratelli d’Italia e la Lega la corsa alla scelta del candidato sindaco di Roma e del candidato Presidente alla Regione Lazio. Ballano quattro nomi equamente distribuiti tra Lega (Giulia Bongiorno e Claudio Durigon) e Fratelli d’Italia (Chiara Colosimo e Fabio Rampelli). Se è abbastanza chiaro che Matteo Salvini punti a far accomodare Claudio Durigon sulla poltrona oggi occupata da Nicola Zingaretti, è altrettanto chiaro come Fratelli d’Italia rivendichi il candidato sindaco di Roma.
Solo che le due elezioni temporalmente non coincidono: giugno 2021 per il rinnovo dell’Assemblea Capitolina e, presumibilmente, autunno 2022 la corsa per guidare la Pisana. E in politica in un anno e mezzo possono cambiare tante cose.
Per dimostrare di esistere, decidere e forse ottenere qualche cosa in cambio da qualche altra parte, Forza Italia ha gettato nella mischia Guido Bertolaso, che resterà in campo il tempo necessario a Fratelli d’Italia e alla Lega per trovare un accordo. Un accordo che provocherà, comunque, non poche ripercussioni nel Partito di Giorgia Meloni. Se Fratelli d’Italia riuscirà a convincere la Lega a ritirare la candidatura di Giulia Bongiorno a Roma e a fidarsi di essere ripagata nel tempo che verrà con la candidatura di Claudio Durigon alla Regione Lazio, si contenderanno il ruolo di candidato sindaco la consigliera regionale Chiara Colosimo e il deputato Fabio Rampelli. Se invece la scelta per Roma dovesse ricadere su Giulia Bongiorno, la Colosimo e Rampelli sarebbero in corsa per il posto di Presidente della Regione Lazio.
Una conferma arriva da Ignazio La Russa, che al tavolo decisionale, ha proposto un politico da scegliere tra Colosimo e Rampelli, già misconosciuto e ribattezzato su La Repubblica come Marcello. Comunque vada, la scelta non mancherà di lasciare strascichi, tanto che è la stessa Chiara Colosimo a scrivere di aver deciso di seguire il Progetto di Fratelli d’Italia, fondato da Giorgia Meloni e Guido Crosetto, senza nulla dire di Fabio Rampelli, l’architetto anima e pensiero della destra nel Lazio, già Fronte della Gioventù, già Msi-Dn, già Alleanza Nazionale, già sostenitore di Giorgia Meloni nella corsa persa nel 2016 contro Virginia Raggi. E non deve essere bello per il Vice-Presidente della Camera dei Deputati Rampelli correre il rischio di vedersi accantonato e relegato a fare la stessa figura che vuol far fare Calenda ai sette nani della sinistra.
Sinistra dove scorribanda il supponente ottavo nano, Calendolo: quello per il quale tanta stampa e tv batte la grancassa presentandocelo come il salvatore della patria. Quello che litiga anche con se stesso quando si fa la barba, quello che non ha rispetto per le storie di vita di chi si è messo in gioco per Roma, quello che ha sempre avuto tutto e subito e disprezza quanti hanno costruito la loro carriera partendo dal nulla, come l’avvocato degli italiani proveniente da Volturara Apula, come il ministro cresciuto a Pomigliano e la Sindaca di Roma vissuta tra e per la gente.
Se Carlo Calenda ha gli attributi mandi a quel Paese Goffredo Bettini, che lo ha invitato a partecipare alle primarie, e si candidi in modo autonomo. E, come primo atto si dimetta da subito da Parlamentare europeo.
* Giuliano Pacetti, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Assemblea Capitolina e consigliere delegato dell’Area Metropolitana di Roma