Roma
Elezioni Roma: Leo ex An contro Pd Gualtieri. Durigon: “Raggi e M5S a pezzi"
Claudio Durigon, Lega: “La corsa di Salvini non si ferma. Prima il seggio a Roma poi toccherà a Raggi e Zingaretti"
di Fabio Carosi
Elezioni Calabria, elezioni Emilia Romagna e “ora Roma e il Lazio”. Il giorno dopo la sconfitta in Emilia e il successo in Calabria, il coordinatore della Lega nel Lazio, Claudio Durigon, definisce il nuovo obiettivo della corsa di Salvini e della Lega, che non si ferma”.
Il primo atto del centrodestra è stato quello di di individuare il candidato che si contrapporrà al centrosinistra nelle elezioni suppletive di fine marzo nel collegio di Roma Centro: ad affrontare io ministro dell'Economia Paolo Gualtieri, sarà il tributarista ed ex assessore della Giunta Alemanno, Maurizio Leo.
Onorevole Durigon come escono Virginia Raggi e Chiara Appendino da questa consultazione?
“Sono distrutte e per colpa della loro amministrazione. L'M5s dava la colpa alla Lega per il crollo alle Europee e ora danno la colpa al Pd”.
Il risultato in Emilia Romagna frena la vostra corsa? E' da considerare un fallimento?
“Innanzitutto in Emilia Romagna, regine storica e rossa e radicata, per la prima volta abbiamo raccolto il 32 per cento e stavamo al 19 per cento. Alle precedenti amministrative era il 19%. Per noi è un grande salto nel feudo rosso, un sogno ce l'avevamo ma sapevamo che era impossibile. Complimenti a Bonaccini che è riuscito a prendere quota. L'altro elemento è di aver portato tanta gente al voto e questo grazie al dibattito politico che si è acceso”,
Che succede a Roma?
“Intanto ho sentito Zingaretti che esultava e si osannava. L'Emilia è stata vinta da Bonaccini e il Pd passa dal 44 al 34 e perde 10 punti e in Calabria ne perde altri 10. Oggettivamente vedo un Pd che canta vittoria e che invece ha mantenuto una regione sua”.
Ripeto, si ferma la corsa di Salvini?
“La corsa non si ferma e oggettivamente ci sta vincere in Calabria e perdere in Emilia. Poi toccherà Roma che e Roma è importantissima e simo pronti a vincere anche queste. E' una battaglia nelle nostre corde. Semmai adesso sono curioso di capire cosa succederà nel Palazzo con l'M5s che sparisce e il maggioritario che diventa elemento fondamentale. Questo p lo schema: centrodestra, centrosinistra e via il 5 Stelle”.