Roma

Elezioni Roma, sul dopo Gentiloni la sinistra divisa su Cuperlo candidato

Congelate le ambizioni di Alfonsi e Corsetti per un seggio alla Camera al posto di Paolo Gentiloni commissario Ue dimisisonario. Al voto in 160 mila

di Fabio Carosi

Sul dopo Paolo Gentiloni e prima ancora che il commissario Ue formalizzi le sue dimissioni da deputato eletto nel collegio Roma 1, quello del Centro storico, la sinistra è già divisa.

I rumors dicono che il segretario del Pd Nicola Zingaretti voglia dare una poltrona di deputato a Gianni Cuperlo, rimasto fuori dal Governo e attualmente nella direzione del Partito Democratico, proprio nel collegio storicamente blindato per la sinistra romana, quello uninominale di Roma 1 con i seggi divisi nei quartieri Monti, Trevi, Testaccio, Trastevere e Prati.

Per Roma si tratta di un test importante, non solo per la visibilità a valenza nazionale, ma perché si tratterebbe del primo test comunale dopo l'elezione di Virginia Raggi, una specie di elezioni di metà mandato che potrebbe dare preziose indicazioni sul termometro politico del sindaco. E se il Movimento Cinque Stelle non ha ancora acceso la macchina elettorale del sorteggio on line, il Pd è già al lavoro. Anche perché su quel collegio che vale Roma si sono accese speranze e appetiti di parte della sinistra a partire dalla presidente del I Municipio, Sabrina Alfonsi, anima e corpo contro il sindaco Raggi, per finire con il consigliere Pd, Orlando Corsetti che da tempo sogna il salto, dopo anni di territorio.

Ma sulla candidatura di Cuperlo, so apre il fuoco incrociato della sinistra. E se il Psi romano col segretario Andrea Silvestrini spedisce a Zingaretti la richiesta formale di primarie di coalizione, i movimenti civici vicini all'eurodeputato Massimiliano Smeriglio mandano l'avvertimento numero 1: primarie di coalizione, aperte a candidati della società civile, “non solo espressioni dei protagonismi interni al Pd”.

E a destra? Il vuoto di Forza Italia su Roma è così pneumatico che, con la scusa dei tempi ancora lunghi, il problema non è ancora arrivato all'ordine del giorno. Fermi al palo anche i neo alleati post manifestazioni di San Giovanni, Fratelli d'Italie e Lega.

La liturgia prevede che entro fine mese Paolo Gentiloni formalizzi le dimissioni poi entro 90 giorni verrò indicata dal Ministero degli Interni la data del voto. Alle ultime consultazioni Gentiloni col Pd trionfò con 48 mila voti e il 40%, superando di 10 punti il candidato del centrodestra e confinando lo stellato Angiolino Cirulli al 16 per cento. Al voto di primavera andranno quasi 160 mila romani. Una città di provincia.