Roma

Elezioni Roma, voto a ottobre, Calenda e Raggi ci guadagnano. Pd all'angolo

Lo slittamento delle Comunali per Roma, favorisce chi è già in campagna da mesi. Il Pd di Zingaretti costretto a convergere su Calenda, la destra senza testa

Elezioni Roma, la scelta dei candidati per il centrosinistra e il centrodestra non è più un tema all'ordine del giorno. Anzi, per Roma così come per le altre città, la crisi di Governo e il prolungarsi dell'emergenza Coronavirus hanno trasformato la speranza di far slittare il voto da maggio prossimo all'autunno in una certezza.

Così si prepara una campagna elettorale infinita che avvantaggerà Carlo Calenda e Virginia Raggi. Il leader di Azione è da tempo “in corsa” e ha già pronta la strategia che costringerà il Pd all'angolo e a convergere inevitabilmente su di lui. Il budget della campagna è definito, così come il posizionamento social e gli strumenti di marketing elettorale che Calenda ha affidato a una nota società romana, alla quale basterà girare solo il bottone per “scatenare l'inferno” e convincere anche i più riottosi del Pd ad abbandonare il dibattito infinito e tentare di conquistare Roma.

E a destra? L'impegno di Meloni e Salvini di trovare un candidato non politico entro novembre, scadenza poi slittata a dicembre è stato disatteso senza clamori. Scontato che Guido Bertolaso non accetterà più di guidare una coalizione che ha fatto circolare una ridda di nomi alternativi alla sua candidatura, ufficialmente il candidato non c'è, vuoi perché Salvini e Meloni sono presi dalle vicende nazionali, molto perché la ricerca del candidato ideale si è trasformata in una caccia nel deserto.

E chi ci guadagna il questo scenario è Virginia Raggi, indicata dai rumors come sottosegretario nel nuovo Governo Conte, in realtà molto impegnata a oliare la macchina del Campidoglio. Archiviato lo Stadio della Roma a Tor di Valle, il sindaco uscente sta premendo sugli assessori per portare a casa il maggior numeri di progetti e i mesi di vantaggio derivanti dal rinvio del voto, potrebbero rivelarsi strategici.

Dunque, non si voterà e maggio, bensì a ottobre, con il giusto tempo per la campagna elettorale lontano dagli ombrelloni. Tutto da rifare per i candidati, i sondaggi e le alleanze. Una volta tanto il Covid-19 ha dato una mano alla politica.