Elis, istruzione e lavoro per baby talenti: centro solidale al Tiburtino
Dalle strade di Casal Bruciato ai banchi di scuola, viaggio nel mondo di Elis
di Massimiliano Martinelli
Educazione, lavoro, istruzione e sport. Sono l'acronimo e i valori che compongono il gruppo Elis, realtà no profit internazionale e centro d'eccellenza made in Italy situato nel cuore del Tiburtino.
Un punto di riferimento per l'intero quartiere romano, e non solo, nato ed affermatosi secondo la volontà e l'idea originaria di Giovanni XXIII. Tra le aule, i laboratori e le palestre di ultima generazione di via Sandro Sandri sono ospiti infatti dal 1962 ragazzi, poveri e bisognosi di Casal Bruciato. Lì si promuove da più di 50 anni la cultura della solidarietà e dall'accoglienza, nonché la validità di un'istruzione adeguata e l'importanza del lavoro. Il centro è oggi un vanto internazionale, che riunisce sotto lo stesso tetto le migliori menti creative della Capitale, ma nasce e cresce con l'obiettivo di fornire una formazione professionale a ragazzi senza lavoro, provenienti spesso da famiglie disagiate. Una volontà che continua a vivere ancora oggi nell'associazione, aperta ai migliori giovani, volenterosi e capaci. Molti sono i ragazzi che abbandonano la strada, ed i pericoli che comporta, per abbracciare la realtà di Elis, scegliendo di mettersi in gioco in un ambiente accogliente ma al tempo stesso esigente, dove potersi esprimere al massimo delle proprie possibilità. Elis vanta infatti borse di studio, partnership ed opportunità lavorative uniche legate ad aziende ed università prestigiose. La struttura di via Sandri è una Babele di culture e lingue diverse, ragazzi di tutte le età e le etnie affollano il Centro, entrando ed uscendo attraverso un labirinto di classi, scale e corridoi. All'intero di quelle mura ragazzi con problemi di inserimento sociale o lavorativo possono coltivare il proprio talento, supportati e protetti da una realtà senza rivali, da oltre mezzo secolo al fianco dei soggetti più deboli. Lì si entra come ragazzi problematici e bisognosi, e se ne esce formati e preparati allo spietato mondo del lavoro. E' così che si compie il “miracolo” di Casal Bruciato.
A conferma dello spirito innovatore e creativo dell'associazione, Elis e Anas hanno lanciato un programma finalizzato a supportare la crescita delle startup italiane, nonché il processo di rinnovazione delle grandi aziende. Si tratta di “Openitaly”, che ha visto la partecipazione di oltre 140 startup. Solo 10 di loro sono riuscite ad aggiudicarsi le preziose commesse, relative a progetti che vanno da temi come la cybersecurity alla mobilità, passando per prevenzione e l'informazione. Il programma, promosso da Gianni Vittorio Armani durante il semestre di Presidenza di Anas del Consorzio Elis, ha visto avvicendarsi sul palco i dieci vincitori: Cloud4WI, premiata con una commessa Anas in partnership con Cisco; Sirti, commessa Anas in partnership con Sirti; Eudata, premiata con una commessa da Arriva; Archon commessa ricevuta da A2A; Crisma Security da Terna; Cyberintuition premiata da Telepass ed entrata nel marketplace di Vodafone. Poi ancora la commessa di DHL per Pangea Formazione e quella di Trenitalia destinata a Sed Soluzioni. Per concludersi con Messagenius, incoronato dalla commessa di Almaviva. ”Il progetto è iniziato a febbraio, ed è nato come idea di 'ponte' tra startup e grandi aziende – rivela Pietro Cum, direttore generale di Elis - Dedicato a giovani e a menti brillanti, che però poi si ritrovano a scalare un muro insormontabile: quello delle grande aziende. Abbiamo messo in piedi un modello, facendo leva sui bisogni di innovazione dell'azienda, abbiamo poi sottoposto queste startup alle aziende, ed alcune sono state scelte. Cioè, per due mesi, startup, azienda e i ragazzi Elis hanno lavorato fianco a fianco per rispondere a due domande. La prima è se, dal punto di vista tecnologico, l'innovazione può adattarsi ai processi dell'azienda. Quindi una fattibilità dal punto di vista tecnico. Poi uno studio economico, per vedere se possa reggere anche da quel punto di vista. Sono state così premiate le migliori startup, quelle hanno dato risposte positive. Una dozzina di amministratori hanno assegnato commesse per oltre 1 milione di euro, ma vantaggio non è solo economico, ovvero la commessa. Ma anche la possibilità per la startup di entrare nell'albo fornitori di una grande aziende, una referenza che potrà portarsi sempre dietro, in qualsiasi esperienza affronti. Un modello che rispecchia in pieno i valori di Elis”.
Un unico filo conduttore che unisce il progetto e l'associazione, che vanta iniziative solidali sia sul territorio romano che su quello internazionale: “Uno dei progetti simbolo dell'Elis è quello che si preoccupa di formare ragazzi di 14-15 anni, che magari vengono introdotti nell'elettronica e nell'informatica. Ci sono poi diplomati- continua Cum - che vengono qui, vivono 2 anni con noi, poi studiano al Politecnico di Milano, con cui abbiamo una convenzione, ed infine verso i 21-22 anni entrano in Elis. Poi abbiamo un modello rivolto agli ultimi, una scuola pomeridiana. Vengono dai quartieri qui intorno, Casal Bruciato, San Basilio, Tor Bella Monaca non perché sono obbligati ma perché hanno l'occasione di fare sport, hanno qualcuno che li accoglie. Poi c'è la scuola Barbiana al Tiburtina, nata poche settimane fa, gestita interamente dai volontari. Siamo attivi inoltre in Ecuador, Tunisia, Palestina, Costa d'Avorio e Vietnam. Per noi è importante importare un modello di lavoro, in modo da permettere a queste persone di avviare un'attività. Così evitano di diventare migranti, magari anche di dover fuggire per trovare lavoro. Sarebbe importante investire in questi settori e in questa chiave, anziché nell'accoglienza”.