Roma

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: la verità di Pignatone sulle indagini

Procuratore capo di Roma dal 2012 al 2016, Pignatone alla Commissione parlamentare E sulla tomba di De Pedis...

di Redazione Roma

Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: la verità di Pignatone sulle indagini

“Non è vero, come spesso è stato detto, che io abbia avocato il procedimento”, così Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori riferendosi alla richiesta di archiviazione nel 2015.

"Mai avocato il procedimento"

"Sottolineo che non è vero, come spesso è stato detto, che io abbia avocato il procedimento né è vero che sia stato il solo a volere l'archiviazione dato che questa era l'indicazione della maggioranza dei titolari, indicazione che io condivisi convintamente".

La polemica con Capaldo: "Opinioni contrastanti fisiologiche"

Quanto al dissenso espresso da Capaldo sulla richiesta di archiviazione, Pignatone ha spiegato che è "del tutto fisiologico che, in un procedimento con più titolari, si manifestino opinioni contrastanti; di solito si giunge a una posizione condivisa ma se questo non avviene la normativa rimette la decisione al procuratore". "Si dice che con la richiesta di archiviazione del 2015 è stata messa la pietra tombale sulla vicenda, è falso a norma di codice - ha aggiunto poi - Lo scopo dell'archiviazione era definire, a scadenza di legge, la posizione della persona sottoposta a indagine in quello specifico procedimento: nulla vietava - allora come oggi se si fossero delineate altre ipotesi investigative - di iniziare anche un altro procedimento".

La tomba di Renatino De Pedis "Aperta su insistenza dei giornali"

Quanto poi alla questione della riapertura della tomba di De Pedis a Sant'Apollinare Pignatone ha osservato: "Solo dopo più di un mese, a fronte di una continua insistenza degli organi di informazione, chiesi informazioni in proposito: se ci fosse un motivo per non fare questa verifica. Capaldo mi disse che secondo lui era inutile, ma non vi erano ostacoli alla riapertura". "Data questa risposta invitai i miei colleghi a rivalutare la situazione", ha continuando spiegando che a suo giudizio era "positivo fare chiarezza". Come riferito da Pignatone i due sostituti procuratori "Capaldo e Maisto mi dissero che condividevano la mia opinione" e poi la tomba fu aperta.