Roma
Emergenza casa, ogni giorno a Roma 11 sfratti. Per una casa popolare 10 anni
I dati riportati dalla Caritas Roma nella seconda edizioni di “Sguardi”. Trincia: “Ora è il tempo della mobilitazione vera in città”
Emergenza casa a Roma: ogni giorno in città avvengono in media 11 sfratti. Ci sono 14mila famiglie in graduatoria per una casa popolare, ma l'attesa media di 10 anni. Questi i dati raccolti dalla Caritas di Roma.
Mille persone vivono nei residence per “emergenza abitativa” che costano al Comune 25 milioni all'anno. Circa 4mila famiglie vivono in occupazioni informali. In tutto ciò a Roma e provincia vivono 23420 clochard, la maggior parte dei quali nella Capitale. Nel solo comune di Roma, infine, risultato 110mila case sfitte. Questi i dati quaderno di studi “Diritto all’abitare e solidarietà”, nella seconda edizione della collana “Sguardi”.
Non mancano degli aspetti positivi, come le buone pratiche messa in campo dalle comunità ecclesiali: il tutor per l'abitazione che ha aiutato molte persone a trovare la propria autonomia abitativa, il co-housing che ha dato un tetto a famiglie a clochard, famiglie i difficoltà e titolari di protezione internazionale ecc, e infine la consulenza e l’assistenza in ambito locatizio per le persone più fragili.
Le proposte della Caritas Roma
Nel numero di Sguardi sono anche contenute delle proposte. Anzi tutto la promozione di un patto sociale tra proprietari di case e persone che le stanno cercando. Promuovere i diritti sempre. “Il diritto viene prima della norma – si legge nel documento - la buona volontà delle persone, con la prudenza e il realismo necessari, può portare a soluzioni inedite, giuste, equilibrate e possibili”. Poi occorre realizzare una mappa della situazione abitativa reale in città, così da conoscere bene l'entità dell'edilizia privata e di quella pubblica. Infine la Caritas invita ad aprire un dibattio costruttivo su un nuovo e diverso uso degli spazi pubblici ed ecclesiastici, al fine di ristrutturare, ampliare o costruire nuovi spazi di accoglienza
“Troppi abitanti senza casa e troppe case senza abitanti”
"Non è più il tempo per limitarsi al generico grido di allarme - spiega Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma - al generico appello alle istituzioni e alle forze politiche. Il tempo che abbiamo dinanzi è ormai quello di una mobilitazione più ampia della città, accanto, ovviamente, a quella della richiesta di una più forte assunzione di primarie e insostituibili responsabilità da parte delle istituzioni. Il problema della casa non risiede soltanto nella domanda ma dal raccordo tra la domanda e l’offerta di case. Il 'vero vuoto' edilizio è anzitutto l’esistenza di troppe case senza abitanti e troppi abitanti senza casa. La questione è il mancato incontro tra una domanda ritenuta debole, non sufficientemente di garanzia e sempre più spesso non in grado di pagare, con un’offerta che ha aspettative di rendita fuori misura".