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Roma
Emergenza rifiuti, il Pd "sposa" il piano M5S. Insorge il centrodestra

Stop ai termovalorizzatori di Colleferro, nuovi impianti per lo smaltimento su tutto il territorio del Lazio e incentivi alle amministrazioni virtuose. La Regione Lazio detta la ricette per uscire dall'emergenza rifiuti, approvando, dopo due giorni di lavori, 3 ordini del giorno nel corso della seduta straordinara sul tema.

 

Una linea, quella della maggioranza del Consiglio, non troppo gradita del blocco compatto del centrodestra, che dalla Lega a Fratelli d'Itallia, passando per tutti gli schieramenti, accusa Comune e Regione di un "rimpallo" di responsabilità che mina la credibilità delle istituazioni: “Sarebbe di una gravità inaudita se l’attuale impegno di partito del Presidente Zingaretti - strenuamente impegnato nelle primarie del PD e spesso assente alle sedute del Consiglio regionale comprese quelle straordinarie di ieri e di oggi - assecondi disegni politici di parte, che appaiono sempre più evidenti, anche seguendo le varie notizie di stampa, di piegare le esigenze di un territorio che vive un’emergenza ormai cronicizzata alle convenienze di parte e che pare più disposta a seguire la narrazione immaginifica dei cinquestelle che a risolvere il problema dei rifiuti nella nostra regione. Ci si prepara a un governo PD-Cinquestelle?”, si chiedono in una nota congiunta i consiglieri Parisi, Aurigemma, Tripodi, Ghera e Maselli.

“La Regione Lazio deve redigere il nuovo piano dei rifiuti, e dal dicembre 2013 che si attende la redazione di un nuovo piano regionale che riformi quello del 2012, ormai obsoleto rispetto alle effettive e mutate esigenze delle Province del Lazio e di Roma Capitale” - e quanto si legge nell’ordine del giorno presentato dai capigruppo del Centrodestra oggi durante i lavori del Consiglio regionale straordinario dedicato al tema dei rifiuti - “Il risultato di questa inadempienza, di questa sommarietà, è racchiuso nelle quotidiane emergenze di Roma, di una amministrazione incapace, e nel costo elevatissimo a carico dei cittadini anche a causa del trasporto dei rifiuti fuori dalla nostra Regione - “Il continuo rimpallo di responsabilità tra Comune di Roma e Giunta Regionale mina la credibilità delle nostre istituzioni”.

 

Gli ordini del giorno approvati della maggioranza portano la firma di Mauro Buschini (Pd) e due presentati dall’opposizione di centrodestra, rispettivamente con Roberta Angelilli (Lazio 2018) e Fabrizio Ghera (Fratelli d’Italia). Respinti invece altri tre ordini del giorno, uno dei consiglieri del Movimento 5 stelle, avente come primo firmatario il consigliere Marco Cacciatore, un altro avente come primo firmatario ancora Ghera e un terzo presentato sempre dal centro destra, con Stefano Parisi (Lazio 2018) come primo firmatario.

L’ordine del giorno presentato da cinque consiglieri di maggioranza, impegna la regione a: “sviluppare la pianificazione regionale sulla base del principio dell’autosufficienza del Lazio e di un’equa ripartizione territoriale del peso impiantistico”; “portare avanti il processo di dismissione dei termovalorizzatori di Colleferro, la definitiva chiusura entro il 2019 della discarica di Colle Fagiolara e la realizzazione di un nuovo presidio industriale” per “estrarre risorse dai rifiuti in uscita dai Tmb”; “sollecitare la città metropolitana di Roma nell’approvazione, con un atto di Consiglio, delle aree idonee ad ospitare impianti di trattamento e smaltimento dei rifiuti”.

Al centro la strategia delle 5 R, ovvero " riduzione, recupero, riciclo, rigenerazione e riuso”;  predisporre “risorse economiche da destinare ai comuni, al fine di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata”; inserire nel piano dei rifiuti regionale il cosiddetto “fattore di pressione”, per “impedire la realizzazione di impianti di rifiuti in aree già fortemente provate dal punto di vista ambientale”; inserire nel piano dei rifiuti “norme per rendere pubblici i dati e i documenti inerenti all’intero ciclo”; inserire nel piano un sistema “che consenta di premiare ed incentivare le amministrazioni virtuose”; verificare se gli attuali impianti “siano sufficienti alla chiusura del ciclo nella fase di transizione”.

L’ odg a firma Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia impegna poi il presidente e la Giunta a “porre in essere le opportune iniziative al fine di promuovere e attuare la strategia verso rifiuti zero”, attraverso misure come il sostegno ai comuni nell’incremento del porta a porta, l’introduzione della tariffazione puntuale, il perseguimento dell’autosufficienza impiantistica territoriale, la realizzazione di una adeguata rete impiantistica per la differenziata, la riconversione degli impianti Ama di tipo tmb a vantaggio di tecnologie che favoriscano il recupero.

Capitolo Tmb Salario

In Consiglio c'è poi spazio per il tema del Tmb Ama di Roma Salario, con l’ ordine del giorno a firma Roberta Angelilli (Lazio 2018) che impegna il presidente Zingaretti e la Giunta a garantire ai cittadini della zona il diritto alla partecipazione al processo di informazione e la possibilità di far sentire la propria voce rispetto al processo decisionale in corso; inoltre, si impegna la Regione a verificare in conferenza dei servizi l’intenzione di Roma capitale di chiudere l’impianto, definendone tempi e modi.

 

 

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