Roma
Emergenza rifiuti, Radicali scatenati: 4mila firme per riscrivere piano Ama
Con 100 tavoli e adesioni trasversali i radicali a un passo da presentare la delibera “Ripuliamo Roma” in Campidoglio
I radicali sono vicini a raggiungere il numero di firme necessarie per presentare in Campidoglio la delibera popolare che riscrive il piano industriale Ama e suggerisce come affrontare l'emergenza rifiuti.
"Siamo a un passo dal numero di firme necessarie per presentare la delibera 'Ripuliamo Roma' in Campidoglio: con circa 100 tavoli in un mese abbiamo avuto l'appoggio di più di 4000 cittadini, convinti come noi che questo sistema vada rivoluzionato con la massima urgenza". Lo afferma in una nota Simone Sapienza, segretario di Radicali Roma.
"La situazione nella capitale sta diventando insostenibile, con il caldo la puzza di monnezza si fa asfissiante e le foto che ritraggono blatte e colonie di ratti banchettare sotto i secchioni stracolmi sono la triste quotidianità: servono impianti per chiudere il ciclo, e questa è la prima volta che tramite delibera popolare si propone di riscrivere il piano industriale di Ama, con scelte strategiche che in questi anni hanno fatto discutere e diviso gli schieramenti.
“Abbiamo raccolto le adesioni di personaggi provenienti da tutte le matrici politiche come Stefano Parisi, Alessandra Mussolini, Paolo Ciani, consigliere regionale del Lazio di Demos-Centro solidale, Francesca Del Bello, presidente del II Municipio del Pd, Tatiana Campioni (assessora al commercio del I Municipio) e Francesca Barzini, promotrici di 'Tutti per Roma. Roma per tutti', Edoardo Zanchini vicepresidente di Legambiente, Christian Belluzzo, presidente della commissione Lavori pubblici del V Municipio. Tra i promotori della delibera ci sono Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa, e Alessandro Capriccioli, consigliere regionale del Lazio di +Europa Radicali. Questo interesse trasversale testimonia che solo l'amministrazione a 5 stelle non ha ancora capito che a Roma sono tutti stremati dai disagi legati alla monnezza, cui potrebbe aggiungersi un grave problema igienico sanitario se non si dovesse trovare un rimedio quanto prima", conclude la nota.