Emergenza siccità, Acea chiude i nasoni: i romani rispondono per le rime
Sulla falsa riga dei classici stornelli arriva l'esilarante replica in dialetto romano
Roma ostaggio di caldo e siccità, scatta l'emergenza idrica. Acea chiude gli storici “nasoni”, ma i romani rispondono, letteralmente, per le rime.
La caldissima estate romana attanaglia la città, tra afa e temperature record il termometro non lascia respiro. Una situazione di grande difficoltà per cittadini e turisti, ancora di più per gli agricoltori del Lazio. Una situazione resa insostenibile anche dai grandi sprechi d'acqua, ai quali il sindaco Raggi ha posto rimedio chiudendo gli storici nasoni. Tra mille polemiche Acea ha infatti ricevuto l'ordine di fermare l'acqua delle iconiche fontanelle romane, perché “colpevoli” di consumare troppa acqua. Una decisione sofferta e difficile, contro la quale si sono avventati tutti: dalle opposizioni politiche alla Croce Rossa, passando per le associazioni ambientaliste.
A scendere in campo contro Virginia Raggi non solo però le istituzioni, ma anche i cittadini romani che, con il solito concentrato di umorismo, rispondono per le rime. Su una delle fontanelle chiuse dal Comune ecco infatti apparire una brillante poesia, che, in dialetto romanesco, sembra interpretare i “pensieri” dello storico nasone. Ecco il testo che sta già facendo il giro dei sociale network, firmato “Er Bestia”: “Er sindaco Pianciano, er primo de Roma, me mise a 'sto monno pe da l'acqua bona. Dall'anni settana der milleottocento resto e resisto, cor sole cor vento. So' amanto e indiviato, non è certo un caso: co tutti i romani ce sto naso a naso...e voi me che me dite 'Sei zozzo e sprecone' sciacquateve a bocca, io so' er nasone!”.