Roma

Errore M5S: la delibera Raggi sul car sharing demolisce la Ztl di Roma

La Giunta Raggi proroga la sperimentazione del servizio di auto condivisa e genera un "pasticcio” dimenticando la flotta minima peri gestori

Una semplice proroga della sperimentazione del car sharing “a flusso libero” e la Giunta monca guidata da Virginia Raggi, fa crollare l'architettura della zona a traffico limitato più grande d'Europa. Ovviamente per un errore clamoroso. Oppure una dimenticanza che però apre le porte delle auto al centro storico.

Da oggi in poi per dribblare i varchi elettronici basterà avere una società, un'Ati o una coop per potersi iscrivere al servizio di Car Sharing e girare e parcheggiare nella Ztl al costo di 1200 euro l'anno e con un risparmio netto di 600 euro rispetto al permesso ordinario per il centro storico se si considera anche il costo del parcheggio.

Benvenuti nel governo di Roma al tempo dei Cinque Stelle. Illuminati dalla giusta ossessione per la legalità e alle prese con eserciti e lobby che tramerebbero notte e giorno per far cadere la Giunta, Virginia Raggi e gli esperti chiamati a curare il trasporto romano, cadono su una delibera semplice semplice, quella votata lo scorso 9 settembre (quella con Raffaele De Dominicis assessore) e nella cronologia indicata come la numero 34, che avrebbe solo dovuto rinnovare la sperimentazione del servizio di Car Sharing.

Vediamo di capire come l'elisione di un semplice paragrafo può creare il caos e trasformare il car sharing in una grimaldello per permettere a chiunque di entrare nel centro di Roma. La delibera 9 del 16 gennaio 2014 (Giunta di Ignazio Marino) che stabilisce i requisiti per l'esercizio del servizio di noleggio condiviso delle auto, noto come car sharing, tra i tanti requisiti definisce che ogni operatore che farà domanda per esercire l'attività dovrà avere una flotta di veicoli non inferiore alle 250 unità e non superiore alle 600. Insomma, la delibera stabilisce che nessun soggetto giuridico possa fare il car sharing con una flotta paradossale composta da 1 sola auto.

Cambia il governo della città, arriva il Cinque Stelle che sorvola sul paragrafo e la delibera di rinnovo della sperimentazione diventa un grimaldello unico nel suo genere. Dallo scorso 9 settembre, chi ha una società può iscrivere la sua auto al servizio di car sharing, pagare 1200 euro ed entrare e uscire dal centro e persino posteggiare, risparmiando rispetto al costo del permesso del centro storico. Ma può fare di più: noleggiare l'auto grimaldello ad amici e parenti a prezzi di favore. Se poi è un operatore del noleggio auto tradizionale (come Avis, Maggiore e altri) potrà far figurare una o più auto della flotta come car sharing e avviare un nuovo filone di business, inserendo nel pacchetto anche l'auto a noleggio che può entrare e parcheggiare nel cento storico. Anche una supercar da centomila euro, purché ci sia scritto sopra Car Sharing.
E la zona a traffico limitato si va a benedire.

SCARICA E LEGGI LA DELIBERA RAGGI DEL 9 SETTEMBRE 2016

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