Roma

Esplode l'ira dei romani: E' assedio al Campidoglio. Il Consiglio comunale si blinda. Il grido: "Onestà"

Hanno urlato "Mafiosi", "Marino vaff..." e chiesto a gran voce "Onesta", "Legalità, trasparenza e sicurezza", "Dimissioni", "Tutti a casa" ed "elezioni subito". È una folla numerosa quella ha assediato il Campidoglio nell'assemblea che si è affrettata ad approvare la surroga dei consiglieri "inquinati" da Mafia Capitale e sospsei per efeftto della legge Severino.
In quello che dovrebbe essere il palcoscenico della democrazia cittadina, è andata in scena una farsa: più che l'assemblea degli eletti sembrava una riunone carbonara dove la fretta di chiudere era l'unico obiettivo. Poi la fugfa mascherata ufficialmente dalla riunione di capigruppo. Era dall'assedio dei tassisti del 1998 che la piazza del Campidoglio non si vedeva così. grida, minacce, caldo afoso e i politici chiusi in se stessi. Anzi, protetti da un cordone di agenti antisommossa.

I CORI. "Marino, Marino vieni a pescare ci noi. Ci manca il verme..". Tra loro c'è anche il Presidio Casale San Nicola, che ha esibito cartelli e striscioni per dire "No al business dei profughi" e al "centro di accoglienza" nella loro periferia. Insieme al Presidio e ai lavoratori della Multiservizi, a manifestare in piazza anche il gruppo "Gioventù nazionale Roma" e una rappresentanza del movimento "Sovranità Prima gli italiani", che sposa le idee di Matteo Salvini ed è qui "vicino agli amici di 'Noi con Salvini' per chiedere le dimissioni del sindaco Marino".

ELETTI CHE SIFDANO LE TRANSENNE. Marco Pomarici, capogruppo di Noi con Salvini in Campidoglio, è stato bloccato al di là delle transenne che delimitano l'ingresso a Palazzo Senatorio. Il suo racconto "live": "La municipale mi sta dicendo che l'accesso è interdetto "a tutti". "Non fanno entrare i cittadini, ma io sono un eletto, non perché io sia diverso dagli altri, ma devo andare ad espletare le mie mansioni e il mio ruolo, e mi è precluso il passaggio. Siamo alla pazzia più totale. Da parte di Marino non mi aspetto assolutamente nulla è sempre una sorpresa, speriamo si dimetta". A quel punto Pomarici ha perso la pazienza e ha scavalcato le transenne.

LA PIAZZA E IL CINQUE STELLE CHIEDONO ONESTA'. Al termine della seduta che ha approvato la surroga dei consiglieri capitolini arrestati nell'inchiesta Mafia Capitale, il consigliere capitolino M5S, Enrico Stefano, si è arrampicato e ha attaccato un foglio con scritto "Onestà" sulla statua di Giulio Cesare che si erge alle spalle degli scranni della presidenza dell'Aula.  Attivisti e consiglieri M5S hanno protestato al grido di "Onestà" e "Dimettetevi" esponendo anche diversa cartelli con scritto "Tutti a casa".
Dal canto suo Beppe Grillo si è palesato con un tweet: "Il Comune di Roma va resettato i legami con la mafia recisi il Campidoglio disinfestato".

LA DIFESA DEL PD. "Se adesso qualcuno mi chiedesse se voterei il Pd probabilmente anche io avrei qualche dubbio da cittadino esterno". Così il capogruppo democratico in Campidoglio Fabrizio Panecaldo.  "Lo dico perche' cerco di essere onesto anche in situazioni cosi' critiche. Pero' noi sappiamo che stiamo correndo una gara di 50 km e abbiamo bisogno del giusto passo e siamo sicuri che l'obiettivo lo raggiungeremo".