Roma
Esplode l'M5S Roma: “E' vero, noi abbiamo perso la visione della città”
L'accusa dei Tavoli di coordinamento: “False priorità che non sanno governare”
di Francesco Sanvitto *
"C’era una volta un programma ed una visione della città. A quasi mezzo anno di governo si è persa la visione del programma elettorale elaborato dai cittadini presenti al tavolo tematico del M5S di Roma. Ci è dispiaciuto ascoltare il presidente dell’Aassociazione dei costruttori romani lamentarsi della mancanza di visione del movimento rispetto alla progettualità urbana e ci dispiace vedere che i nostri “portavoce” non stiano “parlando” per conto di chi ha lavorato per anni a mettere a punto un idea che fosse un progetto per fare e trasformare questa nostra città".
“Basta consumo di suolo” è, innanzi tutto una revisione del PRG e della famigerata variante delle certezze; occorre rifare i conti sul reale dimensionamento ed è necessario riportare l’edificato all’ interno della città già consolidata.
Roma non ha bisogno di grandi opere e di interventi massicci nelle lontane periferie, Roma ha la fortissima necessità di migliaia di opere diffuse che permettano il recupero della fruibilità e dei servizi nella città già costruita, nonchè la riqualificazione e la messa in sicurezza di una grande parte del patrimonio immobiliare, pubblico e privato.
Abbiamo bisogno di Pianificare le “centralità urbane” e progettare in modo unitario all’ interno dei perimetri dei “progetti urbani”. La nostra comunità deve mettere a reddito e valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico facendo appello ai privati ed utilizzando il sistema dei Piani Perequativi nel pubblico interesse basta con le “compensazioni”, oggi occorre sostituire la speculazione, di immobiliaristi ed intermediari, con lecito utile di impresa.
Il nostro Movimento aveva sviluppato un programma che privilegiava la costruzione di case pubbliche da dare in affitto ad un canone che non superasse il 30% dei redditi familiari ed privilegiava il recupero di risorse immobiliari per far fronte alla pressante emergenza abitativa.
Il nostro programma prevedeva l’uso delle aree centrali pubbliche e gli edifici pubblici da recuperare affinché diventassero i nuclei ed i motori economici per ristrutturare la città e restituire ai cittadini il plus valore dei servizi già presenti.
Nel nostro programma si parlava di trasparenza e semplificazione delle procedure edilizie, decentramento e liquidazione in tempi certi dell’Ufficio Condono, utilizzazione dei terreni pubblici per lanciare progetti di agricoltura sociale, reintroduzione del Fascicolo del Fabbricato per gli immobili pubblici, scuole in primis. Cosa ne è, ad oggi, di tutte queste proposte? Qualcuno ha almeno iniziato ad interessarsene?
Chi è e per conto di chi sta parlando l’amministratore di ATAC che vuole mettere in vendita i depositi dismessi?.... San Paolo, piazza Bansizza, sono risorse che possono diventare il nucleo di partenza per redditi costanti e non certo per incassi una tantum che spariscono in pochi mesi nella voragine del bilancio della compagnia che gestisce la rete di trasporto pubblico.
Questo è un esempio e se ne possono fare ancora a iosa ed il programma del M5S romano prevede un enorme sviluppo di attività per le piccole imprese che sino ad oggi sono state costrette a lavorare in subappalto di subappalto.
Le associazioni dei costruttori non sono un nemico, ma noi vorremmo anche verificare che abbiano adempiuto a quanto previsto nelle convenzioni e negli atti d’obbligo, allora saranno sicuramente ritenuti affidabili interlocutori e costituiranno una risorsa se intendessero partecipare ad un tavolo di lavoro dove elaborare un nuovo sistema di appalti pubblici complessi, dove recuperare risparmio per i cittadini ed un maggior utile per la piccola impresa al termine della catena eliminando i doppi od i tripli passaggi tipici dei vecchi appalti nelle concessioni (quello della Romeo per la rete stradale ne è un esempio).
Purtroppo questo non sta accadendo ed i nostri “portavoce” sono diventati afoni… Una volta il sindacato era la cinghia di trasmissione tra i lavoratori ed il partito, oggi nel M5S i tavoli di elaborazione tematica aperti a tutti i cittadini sono, o almeno dovrebbero essere, la cinghia di trasmissione tra la città ed i suoi portavoce, perché è per questa ragione e questo patto che sono stati votati.
Oggi la “cinghia di trasmissione” è ferma perché il patto, che è una delle poche certezze degli attivisti M5S, non viene rispettato e gli eletti sono diventati dei peones ingabbiati in un sistema pubblico che li sta stritolando con false priorità che essi non sono in grado di amministrare.
La furbanistica comincia quando si perde la visione d’insieme e si inseguono finte “emergenze” che altro non sono se non interventi puntuali a vantaggio di pochi potenti signori del mattone.
Il Movimento, comunque e per fortuna, è vivo e sarà capace di recuperare sul tempo perduto, perciò che i rappresentanti di ANCE ed ACER si tengano pronti per partecipare, in regime di legalità e trasparenza, alla grandissima quantità di lavori che necessitano a questa nostra povera città.
* Francesco Sanvitto, coordinatore M5S Tavolo Urbanistica