Roma

Esposito show: "Sciopero contro di me". Ennesima figuraccia sul bilancio dell'Atac

Parla tanto e studia poco, accusa tutto e tutti delle inefficienze del sistema di trasporto romano, poi straparla e colleziona l'ennesima figuraccia. Come sempre il pasticcio lo fa l'assessore alla Mobilità Stefano Esposito che, dopo aver bestemmiato in aula Giulio Cesare contro il consigliere Dario Rossin e poi essere stato costretto a pubbliche scuse, accusa l'Atac di aver presentato ii ritardo il bilancio. Tempo pochi minuti e l'Atac rispedisce al mittente le accuse, spiegano con dovizia di particolari i motivi che hanno costretto l'azienda ad approvare il rendiconto del 2014 a settembre del 2015.
Per evitare che i lettori non si appassionino a un tema come quello del bilancio, scivoliamo volutamente nel gossip.
LA PREMESSA. Il parlamentare Pd viene nominato assessore e pur non avendo alcuna delega sull'Atac, dal primo giorni si comporta come se fosse il padrone. Dispone sospensioni di personale, dialoga con dirigenti, quadri e impiegati. non passa giorno che non sia protagonista di qualche disagio raccontandolo in prima persona come se fosse il nemico numero 1.
L'ULTIMA BOUTADE. In pieno sciopero e dopo aver trattato con i sindacati una tregua, viene sbeffeggiato da un'altissima adesione alla protesta dell'Usb. Troppo preso da tweet e dichiarazioni si lancia nell'ennesima offensiva contro l'azienda, in particolare contro l'Ad uscente Broggi, reo di non aver ceduto di un passo alle sue richieste di acquisto di bus comprensivi di manutenzione. Atac pur di non cedere riduce la gara all'essenziale. Così Super Esposito parte all'attacco: "Broggi già prima che arrivassi aveva deciso che approvato il Bilancio se ne sarebbe andato. Mi permetta di dire che un'azienda che approva il proprio bilancio 2014 il 30 settembre 2015 non è un'azienda probabilmente gestita con tutti i crismi manageriali". E le sue parole volano nell'etere della trasmissione Rai Radio Anch'iò".
LA REPLICA DELL'AZIENDA. La risposta è in stile british, tanto per non alimentare altre polemiche e la dice lunga sull'attenzione che l'assessore ha nei confronti dell'Atac: "Atac ricorda l'esistenza di una copiosa corrispondenza inviata a Roma Capitale sul tema, oltre che lo specifico riferimento anche nelle prime pagine della relazione al Bilancio di esercizio al 31.12.2014.  In questa documentazione sono chiaramente indicate le ragioni che hanno indotto gli organi sociali (il CdA, il collegio sindacale, come pure la società di revisione) a posticipare i termini per la approvazione dello stesso Bilancio e che sono strettamente legati all'esigenza di presentare un bilancio che fosse in grado di attestare la continuità aziendale, in presenza di due condizioni entrambe sotto la responsabilità di Roma Capitale e dei sui organi competenti (Dipartimenti, Giunta, Assemblea). L'azienda si riferisce in particolare alla ricapitalizzazione, il cui esito si è avuto il 7 agosto, e alla sottoscrizione del nuovo contratto di servizio, avvenuta il 10 settembre, dopo un iter amministrativo avviato nel dicembre 2014 con la deliberazione sulle linee guida dello stesso contratto, adottate dalla Giunta".
E tanto per fare chiarezza, gli uffici di via Prenestina tornano sulla gara dei bus: "Giova anche ricordare che tali due fondamentali aspetti,  e come sempre noto all'azionista, ovvero la mancanza di certezze sui tempi e i modi della ricapitalizzazione e del contratto di servizio, rischiavano di pregiudicare il buon esito della gara per l'acquisto dei nuovi bus, come poi è avvenuto".
LO SCIOPERO POLITICO. L'unica persona al mondo in gradi pensare che i dipendenti di un'azienda se la possano prendere con lui è il solito Esposito. Invece di pensare a spegnere i varchi, insiste a provocare i dipendenti, accusando il sindacato Usb di aver costruito uno sciopero contro di lui. L'ultima dichiarazione è da manuale della satira: “Purtroppo, nonostante gli sforzi e l’impegno profuso dal sottoscritto, dal 99% delle sigle sindacali e dal Prefetto Gabrielli, non siamo riusciti ad evitare un’altra giornata difficile per i cittadini romani. Personalmente mi sono chiari gli interventi che sarebbero necessari per ridurre il clima di disaffezione verso l’azienda da parte di molti dipendenti, soprattutto autisti e macchinisti, che pur non appartenendo formalmente alla sigla Usb hanno deciso di aderire, secondo me sbagliando, allo sciopero di oggi. Come ho detto direttamente ai macchinisti che ho incontrato nei depositi in quest’ultima settimana, la giornata di oggi non farà altro che acuire il clima di astio dei cittadini romani nei confronti della categoria".
A QUANDO ESPOSITO SINDACO? Ancora una dichiarazione che la dice lunga sulle intenzioni per i prossimi giorni durante i quali produrrà copiosa letteratura: "Purtroppo speravo di non dover entrare direttamente in campo per affrontare questioni che riguardano il rapporto tra azienda e sindacati, ma è evidente che di fronte ad una situazione che continua a permanere svolgerò anche un ruolo di intervento, esclusivamente per il bene dell’azienda e per evitare altre giornate come quella di oggi, nell’attesa di poter insediare il nuovo Cda di Atac".
Prossima puntata prevista per lunedì mattina, salvo dicharazioni del week end.