Roma
Esquilino, da zona rossa a porta della città. Gli architetti: “Una laboratorio di rigenerazione”
“Progetto Esquilino 2025 – Visioni e percorsi per una città in trasformazione” motore per la legge su Roma Capitale
"Il luogo in cui si trova la Casa dell’Architettura non è casuale". Parte da qui, Alessandro Panci, per aprire i lavori di “Progetto Esquilino 2025 – Visioni e percorsi per una città in trasformazione”.
Perché, come sottolinea il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia, la sede OAR è nel cuore di un rione che presenta tanti aspetti ad un tempo altamente simbolici e anche molto concreti. Perché in questo anno giubilare, e non solo, con la presenza della Stazione Termini questa è "la porta principale della città", perché ora che si stanno realizzando le opere legate proprio al Giubileo e impiegando anche i finanziamenti ottenuti con il Pnrr "è fondamentale riflettere sulle progettualità presenti nell’area e su ciò che sarebbe opportuno ancora realizzare in questo territorio".
Un territorio, come evidenzia il Consigliere OAR e Delegato Progetto Esquilino Paolo Anzuini, che è "uno specchio del mondo" più che un rione tra gli altri, "un modello sul futuro delle città, perché qui si può trovare tutto ciò che di positivo e di negativo le grandi metropoli stanno generando".
In campo le competenze
Come si contribuisce a portare avanti i progetti di rigenerazione urbana e di cura del tessuto sociale che, come sottolineano i vertici OAR che hanno organizzato la giornata, sono necessari in quest’area? Mettendo in campo le competenze professionali, facendo continui sforzi per conoscere la realtà attuale, mantenendo costantemente aperto il confronto sulle possibili scelte future, mettendo in rete le tante realtà associative qui presenti.
I lavori
E anche facendo cultura, come spiega la Vicepresidente OAR Roberta Bocca – presente all’incontro come anche i Consiglieri OAR Alice Buzzone e Lorenzo Busnengo – stilando l’elenco delle iniziative organizzate alla Casa dell’Architettura: 32 convegni, 23 mostre, 18 presentazioni di libri, 13 proiezioni, 5 performance e 22 concerti per un totale di circa 18 mila presenze che hanno animato le giornate e le serate dell’Esquilino. Aumentare le occasioni di cultura, di confronto, fare rete. Dichiara il presidente della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti, intervenendo al convegno OAR: "Come Fondazione Enpam consideriamo fondamentale fare rete con istituzioni e organizzazioni professionali. Per questo ci pare naturale consolidare ulteriormente la collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Roma, che come noi ha la propria sede all’Esquilino, vero laboratorio di trasformazione della Capitale. Il nostro impegno continua nel quotidiano con la presenza nel territorio, con l’apertura del museo Ninfeo e anche con il nostro ruolo di investitore istituzionale attento e aperto anche a progetti e opportunità di rigenerazione urbana".
Il convegno organizzato dall’OAR è anche occasione per un confronto tra le forze politiche sugli interventi da mettere in campo a beneficio di questo territorio. Ad animare la tavola rotonda “Esquilino un modello nazionale per una Capitale internazionale” sono il Vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, i Deputati Luciano D’Alfonso, Simonetta Matone, Francesco Silvestri e la Consigliera della Regione Lazio Laura Corrotti.
Al di là della diversità di vedute su quali siano le priorità da affrontare e le strategie per risolvere i problemi in campo (dal nodo sicurezza e decoro urbano alle tematiche legate ad accoglienza e integrazione) tutti gli esponenti delle differenti forze politiche concordano su un dato: Roma e ancor più in particolare l’Esquilino meritano una legislazione speciale per poter affrontare adeguatamente le tante questioni qui presenti, tanto per superare le criticità quanto per sviluppare appieno aspetti positivi e potenzialità di questo territorio.