Esso segue Sky e Mediaset: fuga da Roma. Allarme per 200 lavoratori a rischio
Il colosso petrolifero sposterà parte delle proprie attività a Genova
La società Esso, colosso petrolifero mondiale, sposterà alcune attività della propria sede romana a Genova. A farne le spese sono 200 dipendenti che al momento operano nella Capitale, il cui destino lavorativo è a rischio.
I sindacati di base hanno già lanciato l'allarme, pronti a scendere in piazza sabato 27 maggio alle 16. Oltre ai lavoratori di Esso e alle sigle sindacali, alla manifestazione al Colosseo parteciperanno anche i dipendenti di Alitalia, insieme ad altre delegazioni di lavoratori.
Esso è solo l'ultima di una lunga lista di aziende che ha scelto di spostare parte delle proprie attività nel nord Italia o che ha chiuso i battenti. Prima del colosso petrolifero, Sky, Mediaset, Almaviva e Alitalia.
La compagnia petrolifera ha smentito che si tratti di una chiusura totale della sede romana, precisando come "i trasferimenti, previsti da un piano di riorganizzazione aziendale, si riferiscono ad alcune specifiche attività dell’azienda e sono volti a integrare al meglio i relativi processi produttivi, distributivi e commerciali”.
L'Unione Sindacale di Base denuncia il silenzio delle amministrazioni locali e del governo in merito alla questione lavoro. “Il Comune è completamente silente, come se il lavoro fosse l'ultimo dei problemi” ha dichiarato Guido Lutrario, della Federazione romana di USB.
Lutrario sottolinea come il sindacato abbia avanzato diverse proposte di rilancio dell'occupazione a Roma e nel Lazio senza trovare risposta attiva da parte delle istituzioni. “È ora che chi ha la responsabilità di governo utilizzi le risorse di cui dispone non per sostenere banche e aziende private ma per un rilancio vero del sistema economico della nostra città”, ha concluso.