Roma

Euro falsi, gli italiani sono "imbattibili". Primi in Europa, 54 mln di "tarocchi"

E’ di oltre due volte superiore alla media europea il numero di monete e banconote false sequestrate in Italia nel 2015. Oltre un milione e mezzo di “pezzi” contraffatti per un valore totale di 54 milioni di euro, realizzati per la maggior parte in stamperie e zecche clandestine campane, che dà al nostro Paese il primato continentale e mondiale di questo particolare mercato illegale
Un dato che, grazie al lavoro di contrasto del fenomeno svolto soprattutto dai Carabinieri del Nucleo Antifalsificazione Monetaria, ha fatto registrare nell’anno che sta per concludersi una significativa flessione. E se i numeri, dopo il record del 2014 – con oltre due milioni di falsi sequestrati - cominciano a calare sensibilmente, a rimanere costanti sono alcune caratteristiche ormai “tradizionali” della contraffazione valutaria.
Il taglio delle banconote più falsificate, dall’introduzione dell’euro a oggi, rimane quello dei 20 euro (55%), seguito da quello da 50 (30%). Un’altra delle costanti storiche del settore è poi rappresentata dalla localizzazione delle stamperie clandestine e dei “maestri” falsari che vi operano. La maggior concentrazione di strutture dedicate alla produzione delle banconote è quella della provincia napoletana e della regione Campania in generale.
Stando ai dati forniti dai Carabinieri del Nucleo Antifalsificazione Monetaria, l’80% delle contraffazioni risultano ad opera del cosiddetto “Napoli group”. Veri e propri “artigiani” del settore capaci di dominare quasi la totalità del mercato. A tal proposito, nel corso di un incontro con la stampa, il Colonnello Francesco Ferace ha ricordato alcune importanti attività di polizia che hanno interessato Caserta, Napoli e Avellino. In particolare, con la sola operazione “Soliti Ignoti”, avviata nel 2012, i militari hanno sgominato 2 gruppi specializzati nella distribuzione di euro contraffatti sul territorio nazionale e all’estero, identificando 91 persone coinvolte e sequestrando complessivamente 960 mila euro in banconote di vario taglio. Un’operazione poi culminata nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura di Napoli nei confronti di 39 soggetti.
Pur essendo particolarmente radicato nel meridione italiano, il fenomeno criminale della contraffazione investe inevitabilmente molti Paesi dell’Unione. Ancora secondo quanto riscontrato dai Carabinieri, le direttrici di esportazione di valuta falsa vanno principalmente dall’Italia verso i maggiori stati europei, con Francia, Germania e Spagna nelle prime posizioni per circolazione di banconote e monete fasulle. Nel complesso, stimano i militari dell’antifalsificazione, la valuta “made in Italy” falsa è pari a circa il 90% del volume mondiale, ma all’orizzonte sembrano volersi inserire nuovi e aggressivi competitori.
Solamente nell’ambito dell’operazione “Shanghai Money”, conclusasi nei primi mesi del 2015, i Carabinieri hanno infatti sequestrato monete provenienti dal porto di Shenzen–prevalentemente da 1 e 2 euro - per un valore record di 600 mila euro. Rilevante, inoltre, è risultata anche l’attività legata alla contraffazione di valori bollati e documenti. Anche in questo caso, a fronte di 15 mila “pezzi” sono stati poste sotto sequestro marche da bollo per circa 600 mila euro, ma il danno calcolato per lo Stato e di diversi milioni. Solo nel luglio scorso, con l’operazione “Cicero” sono stati eseguiti 11 provvedimenti cautelari nei confronti di un’organizzazione responsabile della falsificazione e della commercializzazione di bolli falsi. Valori che, grazie ad un complice che lavorava nel palazzo di giustizia di piazzale Clodio, finivano anche su atti giudiziari compilati da ignari acquirenti. “Si chiude un anno importante per il Nucleo Carabinieri Antifalsificazione Monetaria – ha affermato il Comandante Francesco Ferace – un anno che ha visto i reparti dipendenti impegnati in un’attività imponente in tutto il territorio nazionale e all’estero”. Impegno che, oltre all’enorme mole di lavoro svolta sul campo, ha visto i nostri militari cimentarsi anche nel “Programma Pericles”, progetto della Commissione Europea nato per rafforzare il sistema di protezione dell’euro. Carabinieri del Comando Antifalsificazione hanno infatti partecipato alla formazione delle forze dell’ordine di Marocco, Senegal e Tunisia (stati in cui sta prendendo piede la circolazione dell’euro), addestrandole a riconoscere e a contrastare i falsi.