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Roma
Eutanasia e suicidio assistito, da Welby a Dj Fabo: opinione pubblica divisa

Eutanasia e suicidio assistito, da Welby a Englaro, per finire con il caso di Dj Fabo. In attesa della decisione della Corte Suprema su Marco Cappato, l'Eurispes analizza il cambiamento dell'opinione pubblica, sui temi del fine vita, dal 2007.

 

È fissata per martedì 23 ottobre l'udienza della Corte Costituzionale sulla legittimità dell’articolo del Codice penale sull’istigazione e aiuto al suicidio (articolo 580). A sollevare il dubbio di costituzionalità il tribunale di Milano, dove è in corso il processo al politico del partito radicale e tesoriere dell’associazione “Luca Coscioni”, Marco Cappato, che nel febbraio del 2017 accompagnò in Svizzera Fabiano Antoniani, conosciuto come dj Fabo, per morire.


In attesa di capire se quell'aiuto ad un malato terminale a ottenere il suicidio assistito sia un reato penale, il magazine l'Eurispes ripercorre e analizza l'opinione degli italiani dal 2007 al 2016. Solo due anni fa 6 italiani su 10 erano infatti favorevoli all’eutanasia (59,6%), oltre 7 su 10 al testamento biologico (71,6%) e 3 su 10 al suicidio assistito (29,9%).

Nel 2007 invece, dopo i due casi “eccellenti” di Terry Schiavo e Piergiorgio Welby, si registrava il picco più alto degli italiani favorevoli all’eutanasia, con il 68% di “sì”. Nel 2010, all’indomani del caso Englaro, la percentuale è pressoché invariata al 67,4%. I consensi a favore poi diminuiscono, arrivando nel 2012 a rappresentare la metà degli italiani (50,1%). Con tutta probabilità, a modificare in maniera così importante il trend dei risultati è intervenuto anche il fatto che in quel periodo non si siano registrati casi che hanno toccato la sensibilità dell’opinione pubblica. Nel 2013, l’Eurispes registra un balzo in avanti di oltre 14 punti percentuali, rilevando il 64,6% dei consensi.

Anche sul testamento biologico i favorevoli hanno sempre rappresentato nel tempo la maggioranza: nel 2007 ad essere d’accordo è il 74,7% dei cittadini, nel 2010 si registra poi il picco più alto con 8 italiani su 10 favorevoli (81,4%). Nel 2011 dice sì al testamento biologico il 77,2% degli italiani, nel 2012 il 65,8%, nel 2013 la quota sale al 77,3%, per poi diminuire di nuovo nel 2014 al 71,7% e nel 2015 al 67,5%.

In netta minoranza invece le persone in linea con il suicidio assistito, il monitoraggio, che parte dal 2012, evidenzia nel 2013 il piccolo più alto delle dichiarazioni favorevoli (36,2%) e nel 2015 il dato più basso (25,3%).

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