Roma

Ex deposito Atac, la lista Calenda: “4 mln sono un tesoretto dei romani”

La capogruppo Lista Civica Calenda, Flavia De Gregorio, invita la Giunta a ripensare l'acquisto dell'ex deposito Atac

"Sull’ex deposito Atac di piazza Bainsizza Giunta Gualtieri ancor prima di valutare le proposte dell’attuale aggiudicatario dell’asta ha deciso di dare avvio all’iter per l'autorizzazione all'acquisizione dell’immobile esercitando il diritto di prelazione”.

Anche Flavia De Gregorio, capogruppo della Lista Civica Calenda, denuncia l'ipotesi di danno erariale in caso di riacquisto del deposito Atac. E spiega in una nota “Legittimo il cambio di rotta dopo la figuraccia dell’ex sindaca incapace di acquisire al proprio patrimonio un asset importante per la mobilità elettrica, meno giustificata la maggiorazione in danno delle casse comunali di quasi 4 milioni di euro per riacquisire l’ex rimessa Atac al patrimonio comunale. Riacquisire alla mobilità cittadina i beni strumentali che Atac aveva messo in dismissione a causa la sciagurata scelta M5S sul concordato preventivo deve avere un riscontro oggettivo con le necessità del PUMS all’interno di un equilibrio di spesa e non in danno dei cittadini romani”.

De Gregorio chiede chiarezza in commissione Trasparenza

Ancora la De Gregorio: “Quattro milioni sono un tesoretto da investire meglio su altri settori in particolare difficoltà quali riqualificazione di scuole e strade. Perché la giunta vuole tirare diritto su una prelazione costosissima e non vuole preventivamente valutare la proposta di offerta della società Sant'Anna, attuale aggiudicataria dell’immobile? L’offerta sembrerebbe riguardare una riqualificazione dell'area dell'ex rimessa con un progetto a carattere culturale, in cambio della cessione gratuita al Comune l'autorimessa nel sottosuolo per ospitare i bus elettrici? Chiediamo al Presidente della commissione trasparenza di convocare una seduta urgente sull’ipotesi di prelazione che il Campidoglio vuole esercitare sull’ex rimessa Atac di piazza Bainsizza, sui costi che l'operazione dovrebbe comportare prima che l’atto sia discusso in aula Giulio Cesare”.