Roma
Facile Ristrutturare in crisi. Operai senza stipendio: "Mettetevi tutti in ferie"
Facile ristrutturare in crisi con operai senza comunicazioni per chiarimenti. Ira dei sindacati
Facile ristrutturare in crisi con operai senza paga e zero comunicazioni per chiarimenti. Artigiani e operai hanno ricevuto, a giugno, una stringata comunicazione su WhatsApp, che li invitava a rimanere in ferie perché "non ci sono cantieri disponibili".
Da allora stop alle comunicazioni, gli stipendi di maggio e giugno non sono stati pagati, mentre il futuro è un’incognita.
Il caso
"Il comportamento dell'azienda Facile Ristrutturare continua a essere di una gravità inaudita e assolutamente inaccettabile. Questo atteggiamento, che perdura da troppo tempo, sta causando gravissime difficoltà ai lavoratori coinvolti". E' quanto dichiara Alessandro Rinaldi, segretario della Filca Cisl Roma. "L'azienda - continua - non solo ha omesso l’erogazione delle retribuzioni di maggio, ora incluse nella procedura concorsuale, per la totalità delle unità produttive sia operaie che impiegatizie, ma non sta corrispondendo la cassa integrazione a più di 100 impiegati. Inoltre, ad alcuni dipendenti, ai quali è stato richiesto di proseguire l'attività lavorativa, non è stata corrisposta la retribuzione di giugno. Tale comportamento si pone in contrasto con il principio di continuità del concordato preventivo, che dovrebbe assicurare il pagamento delle spettanze correnti successive alla presentazione della domanda".
"Non pagati i periodi di malattia"
"Inoltre in alcuni casi si registra - spiega ancora - la mancata retribuzione di periodi di malattia grave e congedi familiari per alcuni impiegati, generando così situazioni di particolare criticità economica e sociale, specialmente per le categorie più vulnerabili. Di fronte a questa situazione di grave inadempienza, e considerata l'assoluta mancanza di riscontro da parte dell'azienda a ogni forma di sollecitazione, ci siamo visti costretti a procedere con la messa in mora per i casi più critici, al fine di attivare il meccanismo di pagamento diretto da parte dell'Inps. Questa misura si è resa necessaria per tutelare i diritti e la dignità dei lavoratori più fragili, altrimenti esposti a condizioni di estrema precarietà economica e sociale", spiega il sindacalista.
Ira dei sindacati
"L'azienda, dunque, persiste in un atteggiamento irresponsabile – prosegue il sindacalista cislino – continuando a non dare seguito alla nostra istanza di avviare con urgenza una procedura di mobilità non oppositiva. Tale procedura permetterebbe ai lavoratori di cessare il rapporto di lavoro in maniera volontaria, accedendo così alla Naspi ed evitando il ricorso alle dimissioni 'per giusta causa'. Quest'ultima opzione, suggerita da alcuni in modo improprio, potrebbe non garantire l'accesso all'indennità di disoccupazione, dato il limitato numero di mensilità arretrate", aggiunge ancora. "Per questi motivi - conclude il segretario della Filca di Roma - rinnoviamo la richiesta di un confronto immediato affinché l'azienda adotti provvedimenti urgenti a salvaguardia di tutti i lavoratori. Insistiamo inoltre sull'immediata apertura di una procedura di mobilità volontaria".