Roma
Falsi allarmi, Gabrielli: "Romani scusate". Il Codacons: "Crisi del commercio: -20%"
Scuse alla città peri falsi allarmi ma anche il segno di una grandissima attenzione al pericolo del terrorismo. Il prefetto Franco Gabrielli parla ai romani: "Ci possono essere 100 falsi allarmi. E poi il centunesimo si rivela vero. Non potendolo sapere io non mi sognerò mai di dire alla forze di polizia di non vagliare e verificare tutto. Non si sottovaluta niente e questo credo sia una garanzia per i cittadini. Se questo ha creato disagi la colpa non è del sistema ma di queste persone. Mi scuso con i romani e i turisti ma è la dimostrazione che il sistema sicurezza esiste".
E poi entra nel merito: "Chiedo alle persone di comprendere che certe cose ci saranno - spiega - e ci sarà una escalation man mano che ci si avvicinerà ad eventi che raccolgono attenzione anche morbosa da parte di soggetti che hanno interessi per i motivi più disparati. Perchè in queste situazioni c'è lo psicopatico, lo psicolabile, chi crea confusione, chi vuole testare la risposta del sistema. C'è un mondo dietro...".
E per il Prefetto il dispositivo a custodia della città è in campo, il Codancons misura gli effetti sulla realtà economica: "Abbiamo condotto un monitoraggio nell’ultimo weekend, volto a verificare eventuali cambiamenti nelle abitudini dei cittadini, specie sul fronte dei trasporti e dei luoghi pubblici. Abbiamo registrato una forte riduzione delle presenze, in particolare in ristoranti, pub e bar – spiega l’associazione – Il calo più sensibile riguarda i pubblici esercizi del centro storico, generalmente presi d’assalto il sabato e la domenica, ma che nell’ultimo weekend sono apparsi “svuotati”. Gli stessi esercenti nei giorni scorsi lamentavano un record di cancellazioni e un calo del giro d’affari del 20%. Ma cambiamenti si registrano anche sul fronte dei trasporti. Le linee della metropolitana capitolina hanno visto una generalizzata diminuzione di passeggeri, con un numero crescente di viaggiatori che preferisce utilizzare altri mezzi di trasporto, come autobus o vetture private, per paura di possibili attentati".
“Non siamo in presenza di una vera e propria psicosi, ma è evidente che i romani non si sentono affatto sicuri e stanno purtroppo modificando le proprie abitudini dopo i fatti di Parigi – prosegue Rienzi – La situazione è destinata ad aggravarsi con l’avvio del Giubileo, se non si deciderà di adottare seri provvedimenti e limitare l’arrivo di milioni di pellegrini nella capitale”.