Roma

Falsi certificati per evitare controlli: 11 indagati. Anche due ispettori Asl

Accusate di associazione e delinquere e concussione 11 persone, tra cui due funzionari

Pagavano funzionari della Asl per evitare controlli e guai igienico-sanitari. Scoperta associazione a delinquere, composta da ristoratori romani ed anche due ispettori.

 

L'indagine della Polizia Locale di Roma ha fatto emergere un sistema corruttivo che vede coinvolti decine di imprenditori romani nel campo della ristorazione ed il settore dei controlli igienico-sanitari. Un circuito illegale costituito da ricatti, consulenze pilotate, rilascio di documentazioni false da cui derivavano forme illecite di guadagno e vantaggi, a vario titolo, per tutti i soggetti coinvolti.

 

Oltre 800 pagine di informativa hanno ricostruito un’associazione a delinquere basata su un sistema di elusione delle verifiche sanitarie Asl e dei successivi provvedimenti sanzionatori: tramite una società di servizi, intestata al figlio di uno degli indagati, era possibile sanare irregolarità, anche gravi, con rilascio di false certificazioni per attività come bar, ristoranti, pizzerie, molte delle quali nel quartiere Prati e altre zone di Roma Nord.

In decine di casi gli esercenti venivano costretti dai due funzionari Asl a rivolgersi ad una determinata società di consulenza, presentata come unica soluzione per sanare le irregolarità ed in tempi rapidissimi. Peccato che il socio di maggioranza della società fosse proprio il figlio, B.A., di uno dei due tecnici Asl. Questo espediente avrebbe permesso così ai titolari delle attività di evitare multe salate ed i conseguenti provvedimenti di chiusura. Dati i numerosi vantaggi, gli imprenditori, in alcune situazioni, sembrerebbe abbiano avuto atteggiamenti compiacenti, non rendendo indispensabile una condotta costrittiva da parte dei funzionari Asl.

B.A. si presentava puntualmente dopo le irregolarità riscontrate dal padre, fornendo ristoratori tutte le indicazioni per ottenere, in brevissimo tempo la certificazione HACCP, tramite la sottoscrizione di un contratto con la sua società. In questo modo “avrebbero risolto tutto loro e lui (il padre) non sarebbe tornato”. La documentazione in tema di prevenzione sanitaria e falsi certificati, attestanti la frequenza ai corsi in materia di sicurezza alimentare, in realtà mai seguiti dagli operatori commerciali, venivano rilasciati e sottoscritti dall’altra socia, G.S. Tutte attestazioni emesse con data antecedente ai controlli. Ed è proprio questo il meccanismo alla base di un’associazione a delinquere, che per anni, ha permesso ai soggetti coinvolti di trarre vantaggi a danno della salute dei consumatori: i tecnici ASL, di fatto, svolgevano il ruolo di "procacciatori di clienti” per la società di consulenza sanitaria.

Il Gip del Tribunale di Roma, ha disposto la sospensione dell’esercizio di pubblico ufficio per i funzionari della Asl, B.M. e N.C., entrambi di anni 63, ed il divieto temporaneo di esercitare l'attività professionale per i due soci della società di consulenza, B.A. e G.S., nonché la cancellazione dal registro delle pubbliche imprese delle stessa. Su di loro pendono diversi capi di imputazione, che vanno dalla corruzione, alla concussione, al falso in atto pubblico fino all’omissione atti di ufficio con l’aggravante della pubblica funzione e dell’associazione a delinquere. Tuttora al vaglio degli inquirenti la posizione di altre persone che potrebbe portare alla luce una rete illegale ben più ampia, con il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e non.