Roma

Far West Tor Sapienza: contro il campo rom rischio giustizia “fai da te”

Criminalità, rifiuti, degrado: il quartiere rimane terra di nessuno. L'ombra delle vendette personali

di Massimiliano Martinelli


Giustizia “fai da te” a Tor Sapienza contro la morte della 20enne Zhang Yao. La comunità cinese non perdona la morte della ragazza, e sul quartiere incombe il rischio di una vendetta personale nei confronti dei residenti del campo rom di via Salviati.

 

Sono passati più di due mesi da quel tragico episodio, ma nessuno nella zona ha dimenticato. La giovane cinese, morta nel tentativo di inseguire i suoi rapinatori, è  infatti diventata il simbolo di una Tor Sapienza ormai invivibile, ostaggio di criminalità e degrado. Zhang Yao era venuta in Italia per studiare moda all'Accademia delle Belle Arti, ed è invece diventata l'ennesima vittima di un quartiere dove dominano violenza, spaccio e prostituzione. Un quartiere in perenne lotta contro il vicino campo rom di via Salviati, un'autentica terra di nessuno dove roghi tossici e rapine sono all'ordine del giorno.

Un luogo abbandonato anche dalle Istituzioni, dove i malumori dei residenti, quasi ospiti in casa propria, crescono di giorno in giorno. Chi vive a Tor Sapienza è infatti pronto giurarlo: la situazione è al limite. L'assenza di leggi, e di chi dovrebbe farle rispettare, aumenta inevitabilmente il rischio di una giustizia “fai da te”, oggi più concreto che mai proprio in merito alla vicenda Zhang Yao.

Un rischio che lo stesso padre della giovane, Gowen Yao, ha voluto a suo tempo scongiurare, avvertendo: “Non voglio vendetta, non fatevi giustizia da soli”.

Tra le strade di Tor Sapienza si respira però un'aria pericolosa, il malcontento ribolle e la tensione sale: intorno al campo rom di via Salviati sarebbero stati infatti avvistati diversi gruppi di asiatici, intenti a fotografare e a documentare la zona.

Inevitabile pensare, alle luce dei precedenti, ad una sorta di agguato in vista, che vedrebbe i connazionali della ragazza pronti a farsi giustizia da soli. Il bersaglio sarebbe il campo rom dal quale provenivano i tre borseggiatori di Zhang Yao, “colpevoli” di averla uccisa. Il futuro di un quartiere già martoriato si regge così su di un filo sempre più sottile, ed a farne le spese potrebbero essere, come sempre, i residenti più onesti. Residenti, e non solo, esasperati da una terra abbandonata a se stessa, spinti a credere ormai che l'unica alternativa alla giustizia sia un moderno far west.