Roma
“Fascisti tornate nelle fogne”. L'ex sindaco Marino dal giudice di pace
Fallita la conciliazione dopo la denuncia di Sabbatani Schiuma e Santori
“Fascisti, tornate nelle fogne”. Per queste parole l’ex sindaco della Capitale, Ignazio Marino, già assolto dalla denuncia presentata da Gianni Alemanno e da altri cittadini, dovrà difendersi davanti a un Giudice.
Secondo il decreto di citazione a giudizio del Tribunale di Roma – anticipato e diffuso da L’Unico – l’ex sindaco dovrà presentarsi ad aprile per rispondere del reato di diffamazione – articolo 595 comma 1 del codice penale – perché in qualità di primo cittadino aveva offeso, pubblicamente, tutti gli elettori di destra, durante un comizio alla Festa dell’Unità alle Terme di Caracalla il 21 giugno del 2015, quando il medico genovese ancora era primo cittadino della Capitale. Per quelle frasi il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Santori e il segretario nazionale di Riva Destra, già circolo di Alleanza Nazionale, Fabio Sabbatani Schiuma avevano denunciato con un esposto alla Procura.
Nell’esposto querela presentata da Santori e Schiuma, rappresentati nel procedimento dall’avvocato Remo Pannain, i due esponenti della destra romana ritenevano “gravissime” le offese di Marino “poiché provenienti dal Sindaco di Roma, primo cittadino, che dovrebbe essere Sindaco di tutta la comunità cittadina e che invece offendeva un’intera parte politica, quella rientrante nei partiti politici di destra, che ha la colpa di essere all’opposizione”.
Le parole di Marino
“Arrivando in Campidoglio, e dobbiamo dirlo, dopo le rovine lasciate da quella destra che oggi si erge a scudo morale di questa società. Ma non hanno vergogna? Perché non tornano dalle fogne da dove sono venuti? E’ là che devono andare! E la smettano questi eredi del nazi-fascismo – di dare lezioni di democrazia…”.
Adesso il Pm Giulio Berri, concluse le indagini preliminari e fallito un tentativo di conciliazione con la donazione di una cifra simbolica ai familiari delle vittime del terrorismo, ha disposto il giudizio e ha chiesto che Ignazio Marino risponda del reato di diffamazione di fronte al giudice di Pace in un’udienza ad aprile.