Roma
Fase 2, Zingaretti: si rompe idillio coi sindacati. Riaperture in “autonomia”
La discussione tra Governo e Regioni ha fatto sì che le ordinanze sulle riaperture arrivassero a 24 ore da fine lockdown: saltato il confronto con i sindacati
Fase 2 Lazio, si rompe l'idillio tra Zingaretti e i sindacati: la discussione tra Governo e Regioni ha fatto sì che si arrivasse alla formulazione delle ordinanze per l’apertura degli esercizi commerciali solo a 24 ore prima della scadenza del lockdown, facendo così saltare l'incontro tra il governatore e le organizzazioni sindacali.
Infatti, visto la mancanza di tempo, è stata saltata a piè pari la procedura di confronto con la presenza delle categorie interessate. I segretari generali di Cgil Roma e Lazio, Cisl Lazio e Uil Lazio sono così insorti ed hanno inviato una lettera di protesta all'assessore alla Sanità Alessio D’Amato, all'assessore al Lavoro, all'assessore allo Sviluppo Economico Paolo Ornelli ed al presidnete Nicola Zingaretti: “Le organizzazioni sindacali non possono essere considerate l’agnello sacrificale da immolare sull’altare degli equilibri politici nel Governo e di questi con le Regioni. Non possiamo quindi che stigmatizzare l’atteggiamento della Regione che a fronte di una ordinanza per la riapertura degli esercizi pubblici si è limitata ad una convocazione a poche ore dalla emanazione del provvedimento in questione negando la possibilità di coinvolgere le categorie interessate come richiesto determinando l’impossibilità di sviluppare un confronto di merito. Così come appare del tutto inaccettabile che a seguito di una richiesta di incontro per discutere della riapertura delle attività ambulatoriali, DH e Day Surgery ci si trovi di fronte ad un documento già inviato alle aziende sanitarie e ai soggetti privati accreditati che prevede la possibilità di aperture anche domenicali senza alcun confronto con le OO.SS. Confederali”.
La lettera finisce con un appello dei sindacati, in cui si chiede che venga rispettato il corretto di sistema di relazioni: “Siamo pertanto a chiedervi di ripristinare un corretto sistema di relazioni sindacali senza il quale ci vedremo costretti a mettere in atto tutte le azioni necessarie a rendere evidente il nostro dissenso, a partire dalla convocazione delle categorie coinvolte e interessate alle riaperture”.