Roma
Fashion blogger per caso. La storia di Viola Guidotti ingegnere di Instagram
L'influencer romana Viola Guidotti racconta come ha conquistato 40 mila follower “per caso”. E su Ferragni e Fedez...
di Tiziana Galli
Fashion blogger e al tempo stesso ingegnere Viola Guidotti racconta la sua storia tra gioco e destino. Venticinque anni, semplice e solare, con una cascata di capelli colore del grano, Viola Guidotti nel 2016 ha iniziato la sua avventura nel mondo del fashion e contemporaneamente un percorso accademico: a distanza di tre anni, è ingegnere, conta più di quarantatremila follower su Instagram e ha totalizzato una lista di più di settanta collaborazioni come influencer.
Da ingegnere a fashion blogger, com’è iniziata la sua avventura?
“Non lo so nemmeno io. Tre anni fa, con degli amici, ho iniziato per gioco a pubblicare su Instagram delle mie foto. Tra giugno e novembre avevo totalizzato cinquemila follower e migliaia di like. E’ stata un’esplosione. Lo stesso anno mi ero anche iscritta a ingegneria e le due attività hanno sempre camminato di pari-passo”.
E non ha mai avuto dubbi sulla prosecuzione di uno dei due cammini?
“Non nego di aver pensato di lasciare l’università, ma poi ho continuato; una volta laureata ho anche lavorato in uno studio, ma in quell’occasione ho capito che quella non era la mia strada. Sono dell’opinione che la vita sia una, e per questo deve essere vissuta con coraggio, così ho lasciato lo studio d’ingegneria. Ora proprio perché amo fare le cose seriamente il 2 Aprile inizierò un corso di Social Media e Digital Marketing”.
Lei è nata a Roma ma ora vive a Firenze, come mai?
“Per amore. Il mio ragazzo, anche lui ingegnere, lavora a Firenze e io ho voluto seguirlo”.
Com’è la vita da fashion blogger?
“Faticosa e molto frenetica. Nulla è lasciato al caso: dietro le immagini che vengono pubblicate c’è un lavoro costante e continuo, pensato e organizzato metodicamente per garantire la continuità delle apparizioni sui social. Ci sono orari di pubblicazione precisi, che ovviamente dipendono dal target del proprio pubblico, e questi non devono mai essere disattesi”.
Quanto impatta questa attività sulla vita privata?
“Molto, perché per esempio il mio ragazzo non ama i social”.
Ha tempo per le sue amiche?
“Si, quello si. Ovviamente ora che mi sono trasferita a Firenze ne ho meno, però ogni due settimane torno a Roma e organizziamo uscite e aperitivi”.
Le sue amiche le chiedono consigli extra social?
“Si, moltissimo: ogni volta che escono mi mandano una loro foto per chiedermi consiglio, soprattutto per i capelli. Se poi sono lì le trucco e le pettino io. Mi piace molto prendermi cura dei capelli: dei miei vado molto fiera e ne ho molta cura, per educazione familiare e perché so cosa significa non averli”.
Come mai?
“A sedici anni ho avuto un bruttissimo incidente, sono stata ventotto giorni in coma subendo tante operazioni alla testa. Naturalmente per operarmi dovettero rasarmi. Il risveglio fu traumatico, ma poi, finita la riabilitazione, indossai una parrucca e tornai a scuola. E’ per questo che quando ho capito che il mestiere dell’ingegnere non mi apparteneva non ho esitato a lasciarmelo alle spalle. La vita va vissuta pienamente”.
Che consiglio darebbe a chi vuole affacciarsi a questo tipo di mestiere?
“Non c’è una pozione magica per riuscire. Il vero segreto è nell’autenticità: bisogna essere se stesse per rimanere sempre credibili. Oggi i social, con le loro mille sfaccettature, lasciano emergere l’identità di una persona, pertanto è inutile fingere. E non basta avere belle foto: bisogna corredarle di contenuti ed essere lineari e coerenti con se stessi nel farlo. Io per esempio non potrei mai pubblicizzare una tinta per capelli, ma senza che nessuno mi paghi racconto a tutti i benefici degli impacchi di olio di ricino, come da migliore tradizione familiare”.
Come si vede tra dieci anni?
“Spero sposata e con dei figli, mi piacciono molto i bambini. Spero di continuare a lavorare con il mio profilo ma mi piacerebbe anche occuparmi dell’immagine di altre persone e muovermi nelle pubbliche relazioni”.
E’ un ambiente competitivo?
“Purtroppo si. Dico “purtroppo” perché a me questo aspetto non piace: hanno tutti paura che tu possa portargli via qualche collaborazione. E poi c’è tanta finzione”.
Cosa pensa dei “Ferragnez”?
“Mi piacciono: preferisco Fedez alla Ferragni, ma di fatto mi piace anche lei”.
Non pensa che, a volte, potrebbero lasciare un po’ più all’immaginazione la loro intimità, invece di esibirla a 359°?
“Fare l’influencer è una scelta di vita. E loro hanno fatto questa scelta molto seriamente”.