Roma

Federica, il mistero del lago a teatro. Un amore sbagliato finito in un delitto

Il primo novembre saranno passati tre anni dal giorno in cui una sedicenne venne trovata morta sulle rive del lago di Bracciano. Federica Mangiapelo era una adolescente di Anguillara Sabazia ricca di vitalità ed inquietudini come ogni ragazza della sua età, una storia interrotta in una notte di autunno da chi, secondo le cronache giudiziarie, più le stava vicino: Marco Di Muro, oggi 25enne e allora fidanzato della giovane, è in cella a Rebibbia, condannato in primo grado a 18 anni per omicidio volontario.

Quella notte di Halloween funestata dalla pioggia e quell'alba tragica a Vigna di Valle sono diventati un libro 'Federica, la ragazza del lago' nel racconto fatto dallo zio, Massimo Mangiapelo: nel libro uscito lo scorso aprile si ripercorre la vicenda giudiziaria con gli atti dell'inchiesta aperta dalla procura di Civitavecchia con il solo indagato, il fidanzatino Marco, che si è sempre difeso sostenendo di non essere presente al momento della morte di Federica, l'autopsia che in un primo momento aveva stabilito come la ragazza sarebbe morta per cause naturali, mentre nei mesi successivi, invece, altre perizie disposte nell'ambito dell'inchiesta ipotizzeranno una morte per annegamento.

Ora partendo proprio da ricordi di chi Federica la conosceva bene raccolti nel libro, lo stesso Massimo Mangiapelo e il registra Marco Prosperini ne hanno tratto un mise en espace-reading, ancora in fase di messa a punto, che presto arriverà in teatro con Vanessa Gravina attrice protagonista.
"Il nostro principale obiettivo - ha detto Prosperini - è divulgare al grande pubblico questa storia sconvolgente. La forma teatralizzata del racconto che abbiamo scelto ha il vantaggio che può essere rappresentata ovunque e in qualsiasi contesto così da poter essere più fruibile e diretta, non solo quindi nei teatri ma anche nelle scuole o nei centri culturali. Ci avvarremo - ha proseguito - anche di proiezioni. Riteniamo che attraverso l'interpretazione teatrale, facendo vivere i personaggi, non raccontiamo solo la storia ma lanciamo un messaggio importante, quello della lotta alla violenza alle donne".

"Il libro, come anche ora la rappresentazione teatrale - afferma Mangiapelo all'Ansa - sono parte di una promessa che ho fatto a mia nipote quando è morta, quella di ricordarla. E soprattutto di portare in giro un messaggio contro la violenza alle donne, in particolare alle adolescenti. Ci sono amori sbagliati, bisogna interromperli alle prime avvisaglie di violenza".