Roma
Festa dei maiali, Carlo De Romanis è salvo. Processo per Nobili, Del Balzo e Galetto
Un ex consigliere regionale del Pdl prosciolto e tre rinviati a giudizio. Si è chiusa così, davanti al gup di Roma Elisabetta Pierazzi, l'inchiesta per truffa e peculato, nata a Rieti, legata a una serie fatture gonfiate e di spese "pazze" con uso di denaro pubblico ai tempi della giunta guidata da Renata Polverini.
Il proscioglimento ha riguardato l'ex consigliere Carlo De Romanis, passato agli onori delle cronache per la festa con travestimento da maiali (e con lui anche Emanuele Occhipinti, rappresentante legale dell'associazione 'Giovani del Ppe'), mentre a processo sono finiti gli ex colleghi Lidia Nobili, Romolo Del Balzo e Stefano Galetto.
Sul banco degli imputati figureranno, a partire dal 16 gennaio 2016, anche tre rappresentanti legali di società che avrebbero beneficiato di finanziamenti pubblici non dovuti. Gli accertamenti, svolti nella Capitale, dal pm Alberto Pioletti e dall'aggiunto Francesco Caporale, traggono spunto dalle dichiarazioni dell'ex capogruppo del Pdl alla Pisana, Franco Fiorito, detto il 'Batman di Agnani', condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi per peculato in relazione all'appropriazione di oltre un milione di euro dai fondi del gruppo regionale.
E sul proscioglimento di De Romanis, già suo assistente, interviene anche il senatore di Forza Italia, Francesco Giro. "Il mio amico Carlo De Romanis ex consigliere regionale del Lazio e' stato prosciolto da ogni accusa e non va neppure a processo, eppure e' stato linciato e massacrato politicamente socialmente mediaticamente, e annichilito come politico emergente e come persona. "I giornali in modo particolare quelli del gruppo editoriale La Repubblica e L'Espresso lo hanno dipinto come l'uomo della festa dei maiali quando tutti sapevano che quella era una festa fra giovani - aggiunge - che nulla aveva a che fare con la sua attività politica regionale, fatta per rievocare il suo ritorno a roma dopo una lunga e brillante esperienza professionale a Bruxelles e che questo ritorno è stato festeggiato con una parodistica rappresentazione del ritorno di Ulisse e da qui le maschere come nella migliore tradizione del teatro grottesco. Una festa vecchia di due anni rispetto alle vicende, queste si gravi, contestate a Fiorito ma artatamente e colpevolmente sovrapposta ad esse dai media e dalla stampa e divenuta l'emblema dello scandalo Fiorito".