Roma

Fidanzati d'Italia, Regione Lazio nega le carte sui fondi per le strade care all'assessore Righini e alla compagna Biordi

Il presidente della Commissione Trasparenza contro gli Uffici regionali: “Non possiamo fornire i documenti perché rischiamo di violare la riservatezza”

Non solo una delibera non ancora approvata che viene anticipata dai social, il caso Righini-Biordi si arricchisce di un nuovo capitolo: stando a quanto denuncia il presidente della Commissione Trasparenza, il Pd Massimiliano Valeriani, Regione Lazio ha negato gli atti sui Comuni che hanno beneficiato dei contributi, così come stabilito dalla delibera “galeotta” sfuggita di mano.

E per Il Pd è l'occasione dell'ennesimo affondo contro la maggioranza di centrodestra che governa il Lazio. Scrive Valeriani in una nota “avvelenata”: “Ho reiterato agli uffici competenti la richiesta di inviare sia le istruttorie relative ai comuni beneficiari dei contributi previsti dalla DGR 845, sia quelle relative ai comuni esclusi. Ho ricevuto una comunicazione da parte degli uffici che mi ⁠ informano ⁠ che i dati dei comuni non finanziati e le relative istruttorie non possono essere inviati alla Commissione perché la Giunta Rocca sta preparando un provvedimento analogo alla DGR 845 che potrebbe riguardare i comuni precedentemente esclusi dai finanziamenti. Secondo gli uffici, ci sarebbe il rischio di violare la riservatezza di atti non ancora approvati”.

La riservatezza a corrente alternata. E la strada dove abita la Biordi

Evidentemente il caso Righini-Biordi brucia ancora e Regione Lazio si trincera dietro quella riservatezza violata ad ottobre con la pubblicazione della delibera da parte della compagna dell'assessore di Fratelli d'Italia, la leghista Lorella Biordi. A proposito: nella delibera di Giunta che ha sollevato il caso c'è una delle strade che beneficiano dei contributi che “casualmente” è quella in cui abita lady Righini.


Valeriani: "Violato lo Statuto della Regione Lazio"

Aggiunge Valeriani: “Oltre a essere offensivo nei confronti del ruolo istituzionale che ricopro, ricordo agli assessori di riferimento di tali strutture che il rifiuto di inviare alla commissione le istruttorie richieste equivale a violare l'articolo 30 del nostro Statuto ai commi 3 e 4 che consentono a tutti i consiglieri di prendere visione di ogni documentazione utile allo svolgimento del loro mandato, compresi quelli considerati riservati, con l'obbligo di mantenere la riservatezza. Faccio notare che il contenuto della DGR 845 di cui si sono occupati tutti i giornali e tutti i media, fu reso pubblico tre giorni prima della sua approvazione avvenuta il 24 ottobre da persone estranee all'amministrazione regionale e che quindi, la risposta che la mia Commissione ha ricevuto è lesiva delle prerogative e della onorabilità di ogni consigliere della Regione Lazio”.

Il Cinque Stelle in "affiancamento" al Pd

Insomma, il caso Righini-Biordi va avanti. E non sono escluse novità. La prima arriva dal Movimento Cinque Stelle che, nell'ottica del campo largo, ha “pestato duro” contro la maggioranza Rocca. Scrive il Gruppo M5S in una nota: “Apprendiamo dal Presidente della Commissione Trasparenza del Consiglio regionale, che gli uffici si rifiutano di fornire la documentazione richiesta sulle istruttorie relative ai comuni beneficiari dei contributi previsti dalla Dgr 845. Questo è un comportamento inaccettabile che rischia di compromettere la funzione stessa della Commissione, il cui dovere istituzionale è quello di monitorare l'operato della Regione Lazio. Chiediamo alla Giunta Rocca di intervenire immediatamente per correggere questa deriva, che rappresenta un precedente pericoloso. Un simile comportamento non solo denota mancanza di rispetto verso il ruolo istituzionale della Commissione, ma rappresenta anche una chiara violazione dell'articolo 30 dello Statuto regionale, che garantisce a tutti i consiglieri l'accesso ai documenti necessari allo svolgimento del loro mandato, inclusi quelli riservati, nel rispetto della privacy. Invitiamo gli assessori competenti a dare risposte chiare e a garantire il pieno rispetto delle prerogative della Commissione Trasparenza. È dovere della Giunta Rocca garantire che gli organi di controllo possano svolgere il loro compito senza ostacoli o interferenze”.

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