Roma
Fiera di Roma appesa al Tar. "A un passo dal fallimento"
Bruciati 22 mila euro al giorno di interessi passivi
"Trovandoci in procedura concordataria, in linea teorica, il rischio fallimento c'è". E' Luca Voglino, presidente di Investimenti Spa, ascoltato presso il consiglio regionale del Lazio spiega la situazione finanziaria in cui versa la Fiera di Roma. "Per poter scongiurare il fallimento bisogna che però Investimenti Spa si procuri il denaro, ma quel denaro Unicredit ce lo dà soltanto se si approva la variante urbanistica.
Ho già provato altre strade di trattativa con Unicredit, ora sto provando a rinegoziare il termine, ma loro hanno dato il denaro nel 2005 con la promessa della valorizzazione che risulta dal consiglio comunale.
Giuridicamente il Consiglio comunale ha trovato la variante urbanistica, e dopo le osservazioni dovrà inviarle alla Regione. Il Consiglio comunale torna ad esprimersi soltanto se la Regione ha motivi giuridici per non approvare la variante proposta dal comune. Oggi l'oggetto è che si tratta di dire quell'area non è più destinata a una fiera ma ad altra edilizia. Il motivo del ricorso al Tar è per me una questione giuridica. Mi sono trovato dopo aver cercato di colloquiare in tutte le salse con il Comune, a firmare questo ricorso al Tar per dire che giuridicamente se, essendoci già l'atto, il prosieguo dell'iter è un prosieguo soltanto amministrativo o politico. Quindi il ricorso al Tar si incentra solo sullo stabilire se questo è un gesto amministrativo o politico, perché se è amministrativo, secondo me, quell'iter deve andare avanti, se è politico è giusto che venga interrotto".
L'accordo tra Comune, Regione e Camera di Commercio in cui si decide di de-localizzare la fiera di Roma, risale al 1996. Il Comune, con delibere del consiglio comunale, parla della valorizzazione con un atto del 2005. Noi paghiamo 22 mila euro al giorno di interessi passivi, ma c'è un ritardo di 11 anni nell'approvazione della variante urbanistica, facciamoci il conto di quanti sono". Lo ha detto il presidente di Investimenti Spa, Luca Voglino, nel corso dell'audizione richiesta dal consigliere regionale Giancarlo Righini sul tema 'Governance e situazione finanziaria di Investimenti Spa - Fiera di Roma', tenutasi presso il consiglio regionale del Lazio. Il numero uno di Investimenti Spa ha poi spiegato: "Nella considerazione di dover salvare Fiera di Roma, per rispetto ai dipendenti e ai fornitori incappati nel buco di Fiera di Roma si è pensato di investire una somma di 11 milioni di euro. In linea teorica Unicredit potrebbe prendere sia la vecchia che la nuova Fiera di Roma, quindi si è sentita Unicredit la quale ha assentito condizionando come clausola essenziale che venisse approvata la variante urbanistica entro il 30 giugno: se questo non avviene l'accordo con Unicredit salta, l'accordo con Unicredit ci dà la finanza per pagare i fornitori e non far cessare l'attività fieristica e di fare interventi straordinari sullo stabile. Investimenti si è impegnata poi a tutte quelle attività che portino alla vendita della vecchia fiera e l'accordo che ho trovato che la nomina dell'advisor immobiliare avvenga entro fine mese. Nominare l'advisor non vuol dire porre in vendita, vuol dire fare il lavoro preparatorio. Oggi si sono messe le basi su un'imminente approvazione da parte del consiglio comunale".