Roma

Fiera di Roma, è giallo. Marino caccia Carlo Paris

ll sindaco Ignazio Marino ha chiesto le dimissioni di Carlo Paris, amministratore delegato di Investimenti Spa, la società alla quale fa capo la Fiera di Roma. Paris era stato indicato al vertice di Investimenti proprio dallo stesso Marino, pochi giorni dopo aver annunciato l'intenzione del Campidoglio di uscire dalla società.

Oggetto del contendere è l'operazione tra Investimenti Spa, Fiera di Roma e Roma Solare, avviata con un accordo nel 2008, per la realizzazione e gestione dell'impianto fotovoltaico di servizio al polo fieristico, operazione poi perfezionata il 29 dicembre dello scorso anno con un "addendum" all'accordo quadro del 2008 in base al quale Investimenti Spa si era impegnata "a costituire in capo a Roma Solare il diritto di superficie sulle aree e coperture sulle quali insiste l'impianto fotovoltaico del polo fieristico, mentre Fiera di Roma si impegnava a trasferire la titolarità delle convenzioni con il Gse (Gestore dei Servizi Energetici Spa, ndr) a favore di Roma Solare. Un "addendum", quello sottoscritto a fine 2014, quindi poco prima della sua nomina avvenuta il 9 gennaio 2015, sul quale l'ad di Investimenti Spa Carlo Paris ha chiesto di vederci chiaro commissionando a uno studio legale un parere preliminare per verificare eventuali criticità presenti nell'accordo e in particolare se gli impegni assunti da Investimenti Spa e da Fiera di Roma a favore di Roma Solare potessero derivare danni per la stessa Fiera di Roma e per la sua controllante.

Paris, nei mesi scorsi, aveva rappresentato al presidente di Investimenti Spa Lorenzo Tagliavanti e al collegio sindacale della società le sue perplessità relativamente all'addendum firmato lo scorso dicembre, ravvisando possibili criticità per Fiera di Roma, quindi per Investimenti Spa, derivanti dalla cessione da parte di Fiera di Roma della titolarità delle convenzioni con il Gse a favore di Roma Solare senza alcun corrispettivo, con lo scopo espressamente riconosciuto anche da Roma Solare Srl di tutelare il credito vantato dalla banca - Unicredit - che ha finanziato la realizzazione dell'impianto. Perplessità sulle quali Paris, che aveva ricevuto rassicurazioni dal collegio sindacale, ha chiesto un parere allo studio legale Monaco e associati, il quale ha spiegato che "con riferimento al cambio di titolarità delle convenzioni Gse, non sembra potersi escludere eventuali risvolti di criticità per Fiera di Roma e in definitiva anche per la controllante Investimenti Spa e i suoi soci".

Ricevuto il parere dello studio legale, Paris ne ha messo al corrente i soci di Investimenti Spa. Poi la richiesta di dimissioni da parte del sindaco Marino, alla quale Paris ha opposto un netto rifiuto.

"Penso che in questa vicenda il sindaco Marino sbagli  - commenta Maurizio Stirpe, presidente di Unindustria  - e che sia stato mal consigliato, perché se la ragione della richiesta di dimissioni di Paris è il discorso relativo a Roma Solare, questo è un problema che riguarda la gestione precedente all'attuale ad di Investimenti Spa. Se Paris ha ritenuto opportuno di vederci chiaro, evidentemente ha le sue buone ragioni. Forse sarebbe stato opportuno per Marino chiedere le dimissioni di chi ha promosso questo contratto, quindi del presidente di Investimenti spa Lorenzo Tagliavanti, che non si capisce come faccia a restare imbullonato alla sua poltrona con questa tranquillità".
"Quella del sindaco - ha aggiunto Stirpe - è una posizione che non ci sentiamo di seguire, Paris è una persona di sua fiducia che lui ha nominato, quindi se Paris ha delle riserve su quell'accordo, più che reprimere le ragioni per cui lui vuole indagare, Marino dovrebbe fare proprio il contrario".
"Noi - ha concluso Stirpe - ci faremo parte dirigente nella camera di commercio per chiedere a Cremonesi di invitare Tagliavanti a fare un passo indietro vista la situazione che si è creata e vista l'incapacità mostrata nel gestire le problematiche di Fiera di Roma”.

"I bene informati del consiglio - aggiunge  il consigliere Capitolino di Forza Italia Ignazio Cozzoli - mormorano che Carlo Paris avrebbe scoperto un po' di altarini e magagne e per questo il sindaco lo starebbe defenestrando. Purtroppo ho una brutta notizia per Marino. Stamattina ho depositato in Commissione Bilancio la richiesta di audizione urgente di Paris, che, come noto deve essere audito entro 7 giorni a pena di omissione d'atti d'ufficio. Sono certo che in quella seduta della Commissione Bilancio ci divertiremo".