Roma
Finge 16 gravidanze per non lavorare, maxi truffa all'Inps: obbligo di firma
Dal 2001 al 2018 al donna avrebbe intascato assegni familiari per oltre 100 mila euro
Truffa e falso. Per queste accuse, i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno notificato mercoledì mattina due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria, disposti dal gip di Roma Mara Mattioli, nei confronti di una donna di 50 anni e del suo compagno accusati di aver commesso una maxi truffa all’Inps che andava avanti da anni.
La 50enne avrebbe inventato 16 gravidanze, tra il 2001 e il 2018, percependo assegni familiari per oltre 100 mila euro. A chiedere il provvedimento sono stati l'aggiunto, Paolo Ielo e il pm Carlo Villani, che, grazie alle indagini dei militari, hanno portato alla luce il "sistema" architettato dalla coppia.
La 50enne, che aveva rubato un blocchetto di certificati a una ginecologa, presentava le "carte" alla Asl al datore di lavoro, presentandosi spesso anche un "pancione" finto.
La donna ha dichiarato l’ultimo parto il 16 dicembre scorso ma i militari dell’Arma, che la tenevano d’occhio, l’avevano immortalata un mese prima senza alcun "pancione". Per il gip che ha disposto la misura cautelare dell'obbligo di firma, questo "sistema" di truffa era diventato per la coppia una "vera e propria regola di vita", tanto che per l’ultima presunta gravidanza, la donna aveva già chiesto e ottenuto il "bonus bebè". Per questo i due dovranno presentarsi in caserma per firmare tre volte alla settimana.