Fiumicino da brivido: “Montino condannato, nuove elezioni”. Il piano Fdi-Lega
Lega e Fratelli d'Italia: ignorato l'auspicio di Matteo Salvini: “Non fate vincere la sinistra”
Elezioni Fiumicino: è sul mare di Roma che Matteo Salvini incassa la prima sconfitta elettorale dopo la sua corsa a Palazzo Chigi. Anche se la Lega ha un piano B per tornare alle urne al più presto possibile, qualora domenica prossima dovesse vincere il sindaco uscente Esterino Montino.
Secondo quanto risulta ad affaritaliani.it l'appello di Matteo Salvini il giorno della visita a Fiumicino, “Non fate scherzi, non vorrei che questo fosse l'unico Comune dove vince la sinistra”, non solo è andato a vuoto al primo turno col Pd Montino al ballottaggio, ma rischia di essere un favore alla sinistra. Così le truppe dello sconfitto William De Vecchis, hanno elaborato una strategia che viaggia sui social a cura del “vecchio” Mauro Gonnelli, il gran “puparo” di Fiumicino che, seppur lontano dalla politica attiva, tiene compatti i ranghi del suo personale bacino elettorale.
Il “Gonnelli pensiero” è contenuto in un post pubblicato su Fb a proposito della strategia di “lasciare libero i simpatizzanti di Lega e Fratelli d'Italia. Scrive Gonnelli. “Ovvero votate chi ce lo togliamo per primo?” in risposta a tale Alfredo Caldo che si interroga: “Dato che Montino è indagato e tra poco dovrebbe fare il processo, se lui dovesse essere condannato dovrebbe venire commissariato Fiumicino”.
Insomma, la strategia di Lega e FdI è semplice: “Non votare Baccini”, come asserisce Rita Gonnelli e far ridiventare sindaco Montino. Quindi attendere il processo e sperare che Montino faccia la fine di Franco Fiorito e per la legge Severino venga sospeso. E nel teorema la conclusione è scontata: nuove elezioni alla prima data utile. Un calcolo bizzarro ma in politica tutto può accadere, anche che Lega e Fdi votino Pd pur di non far diventare sindaco un concorrente del centrodestra.
I sociologhi lo chiamano “voto di pancia o voto di vendetta” ed è una reazione da elettorato tradito e non da politici.