Fiumicino, la guerra del geo-tubo mangia l’arenile di Fregene
Grido d'aiuto della Goletta verde di Legambiente
Geo-tubo sì, geo-tubo no. La decisione per la Regione Lazio non è stata repentina ed è saltata la stagione estiva di molti stabilimenti di Fregene che non hanno potuto aprire, visto che l’acqua è arrivata fino alle loro cucine.
A lanciare ancora l’allarme è stata Legambiente, sbarcata davanti all’arenile eroso di Fregene con la Goletta Verde. L’allarme lanciato nella giornata di mercoledì segue quello del mese di maggio, quando Legambiente ha inviato una denuncia alla Commissione delle Comunità Europee a Bruxelles e per conoscenza alla Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e alla Presidenza Regione Lazio, senza ricevere alcun riscontro. Legambiente si scaglia contro i ritardi della Regione Lazio che sembra indifferente di fronte a tale scempio. Perché la querelle del geo-tubo, insieme al rifacimento della spiaggia che avrebbe dovuto ripristinare l’arenile eroso dalle mareggiate degli ultimi anni è aperta d tempo. Certo questo non sarebbe stato l’intervento risolutivo, ma sicuramente avrebbe tamponato una situazione che sarebbe stata poi affrontata con interventi capaci di garantire nel tempo il ritorno di un arenile fruibile. La Regione non è intervenuta tempestivamente è vero, e la firma per il geo-tubo è arrivata solo dopo diverse sollecitazioni, nei primi giorni di giugno. Intanto la stagione è partita e, almeno gli stabilimenti che ancora avevano un po’ di arenile per aprire qualche ombrellone e qualche lettino hanno iniziato a mostrare le loro perplessità verso l’installazione di una chiatta a poca distanza dalla spiaggia e al continuo passaggio di mezzi pesanti sull’arenile che deve accogliere i bagnanti. La decisione presa allora è stata quella di fare solo il rifacimento dell’arenile che è andato perduto alla prima mareggiata.