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Roma
Fiumicino torna alle origini. Figli dei contadini aprono il museo della terra

di Diana Maltagliati

I figli dei contadini della zona intorno a Fiumicino e Isola Sacra riscoprono la terra.

 

Con l'apertura dell’aeroporto Leonardo Da Vinci, l'economia della città di Fiumicino si è modificata radicalmente. Ma il rilancio del turismo non ha cancellato i pilastri che reggevano il litorale negli scorsi decenni: la pesca e l'agricoltura. A Isola Sacra un gruppo di amici ha deciso di impegnarsi perché anche le nuove generazioni conoscano la storia della città e imparino ad apprezzare le fondamenta su cui si basava la vita dei propri nonni e bisnonni.
È così che è nata l'associazione Agro Isola Sacra, che vuole mantenere viva la memoria storica del territorio. Sono stati i figli e i nipoti dei contadini della zona ad avere l'idea di riunirsi e darsi uno statuto, per ufficializzare il proprio obiettivo. Insieme hanno raccolto i vecchi oggetti da lavoro di genitori e zii e li hanno riuniti in un piccolo museo, insieme agli oggetti e agli strumenti che avevano in casa le proprie nonne. Vecchie radio, ferri da stiro di metallo, macchine da cucito e ancora camicie da notte di canapa, grammofoni, strumenti musicali e attrezzi per lavorare la terra. A fine giugno, ogni anno, organizzano la festa della Mietitura e della Trebbiatura: “Noi da ragazzini certe cose le abbiamo vissute di persona, anche se eravamo piccoli. I nostri figli però no”, ci dice Luigi Maietta, uno dei soci di Agro Isola Sacra. Quando era piccolo, ci racconta, il periodo della Mietitura era una vera e propria festa per la comunità contadina e ai bambini venivano affidati piccoli lavori nei campi o con gli animali.Anche la sua famiglia, come quella dei soci fondatori, faceva parte dell'ex Opera Nazionale Combattenti, l'ente assistenziale fondato durante la prima guerra mondiale.

La vita di contadini e allevatori è cambiata profondamente dopo l'apertura dell'aeroporto, che ha “rubato” le terre, ma ha dato nuovo respiro alle famiglie, subito impiegate al suo interno. “L'aeroporto ha dato da mangiare a tutti quanti - afferma Maietta, che ci spiega che entrambi i suoi figli ci lavorano anche oggi – Se lo vogliono ingrandire, per me è un bene, basta che non si trasformi in una grande opera inutilizzata come i magazzini che hanno costruito vicino al centro commerciale”.

“L'aeroporto non ha mai tolto le terre ai contadini perché c'era ancora la mezzadria e i campi non appartenevano a chi li coltivava, ma ai signori di Roma: ai Torlonia e alla principessa Gonzaga – continua Maietta – io mi ricordo che quando ero ragazzino tutto era loro, anche la spiaggia di Fregene che era chiusa coi cancelli e noi non ci potevamo avvicinare”. La Fiumicino che ci racconta Maietta non sembra la città di quasi 80mila abitanti che è ora: “La differenza tra Fiumicino e Ostia è che Ostia è una città, mentre Fiumicino è sempre rimasto un paese. Grande, però è un paese”.

Ed arrivando all'associazione culturale, appena al di sotto dell'ansa del Tevere, i 4 silos del grano che accolgono i visitatori fanno viaggiare indietro nel tempo, proprio come i soci dell'Agro Isola Sacra vorrebbero perché: “Un popolo che non ricorda e non rispetta i nonni non ha futuro perché ha perso la memoria”.

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