Fiumicino vergogna, il porto canale è una discarica e un bagno a cielo aperto - Affaritaliani.it

Roma

Fiumicino vergogna, il porto canale è una discarica e un bagno a cielo aperto

Dal Ponte 2 Giugno sino al punto in cui il Tevere muore nel mare: una passeggiata nel degrado

Fiumicino, la vergogna del lungo canale è servita. Dovevano essere panchine, sono diventate cestini per i rifiuti; doveva essere un passeggiata emozionante dal ponte 2 Giugno sino al molo di ponente, è invece una discarica.

Il simbolo del degrado è via di Torre Clementina, sintesi di come l'amministrazione maltratta quella che dovrebbe essere la via fiore all'occhiello del comune. Gomene e cime, bottiglie abbandonate e un uomo che scambia i tristi e minuscoli spazi verdi in un bagno pubblico. E nelle ore centrali della giornata. Ecco il biglietto da visita di Fiumicino, sintetizzato nelle immagini che pubblica affaritaliani.it e che raccontano l'abbandono di quella che potrebbe essere una delle più belle passeggiate verso il mare a pochi chilometri da Roma.

Surclassata dal nuovo porto che ha concentrato su di sé l'attenzione dei visitatori per negozi e servizi, ad eccezione fatta per la prima parte e quindi sino a viale della Pesca, via di Torre Clementina è terra di nessuno. Disattenzione amministrativa a parte, a condannare il lungo porto in un “lungo porco” è l'invenzione delle panchine che hanno generato due effetti: il primo nascondere alla vista il canale suggestivo, il secondo è quello di diventare cestini dei rifiuti, accompagnati dai resti del lavoro dei pescatori. E così i negozianti della zona lamentano l'effetto degrado che si aggiunge ad una stagione già ritardata a causa delle condizioni del tempo.

Passeggiare su via di Torre Clementina non è più un piacere. E dei vigili urbani non c'è ombra.