Roma

Fontana di Trevi, Raggi ci ripensa: "Le monetine resteranno alla Caritas"

Intervistata dall'Osservatorio Roman, il sindaco di Roma ufficializza il passo indietro rispetto alla memoria del 28 dicembre scorso

Caos monetine della Fontana di Trevi: dopo diverse richieste di chiarimento sulla vicenda, il sindaco di Roma Virginia Raggi ufficializza il dietrofront sulla destinazione delle monete delle fontane romane: “Resteranno alla Caritas”.

 

Intervistata dall'Osservatorio Romano, Virginia Raggi ha comunicato: "Il denaro raccolto nella Fontana di Trevi a Roma resterà alla Caritas diocesana. Anzi, anche le monete raccolte nelle altre fontane della Capitale saranno destinate all'organismo caritativo diocesano, per un totale approssimativo di 200.000 euro aggiuntivi".

"La Caritas e tutte le migliaia di persone assistite dai suoi operatori - spiega la Raggi - possono stare tranquille. Garantisco io, in prima persona, che non verrà mai meno il contributo di questa amministrazione. Per quanto riguarda le monetine, confermo che resteranno a disposizione delle attività caritatevoli dell'ente diocesano. Nessuno ha mai pensato di privare la Caritas di questi fondi. L'ente diocesano svolge un compito importante per tanti bisognosi e per la città di Roma che vuole continuare a essere la capitale dell'accoglienza dei più deboli".

Tecnicamente, spiega l'Osservatore Romano, la destinazione delle monetine raccolte a Fontana di Trevi sarà risolta in questo modo: spetterà all'Acea il compito della raccolta e della quantificazione delle monete. Sottratto il compenso per questa attività, circa duemila euro in virtù di un apposito protocollo, i fondi saranno trasmessi alla Caritas diocesana. Il sindaco lunedì mattina, ha contattato la presidente di Acea, Michaela Castelli, la quale ha assicurato il suo appoggio a tale soluzione. Si supererà così l'obbligo imposto dalla Ragioneria generale di far transitare l'importo delle monete nel bilancio comunale, che aveva condotto, secondo quanto spiegano dal Campidoglio, alla sospensione della convenzione con la Caritas.

Secondo il quotidiano cattolico dovrebbe dunque chiudersi così una vicenda la cui gestione non è stata certo felice. Per l'Osservatore Romano "sarebbe sicuramente bastata una comunicazione più chiara con la stessa Caritas per fermare sul nascere qualsiasi malinteso". Nel suo colloquio con il giornale la Raggi spiega: "Lo scorso dicembre abbiamo approvato una memoria di Giunta che è stata mal interpretata. Si tratta di un atto amministrativo dovuto alla necessità di raccogliere e quantificare le monetine che i turisti lanciano, non solo nella fontana di Trevi ma anche in altre fontane monumentali di Roma. Un atto amministrativo che ha il fine di portare ordine e trasparenza. Ora, invece, i turisti e cittadini finalmente sapranno quanto viene raccolto e a chi viene destinato. E lo saprà anche la Caritas che potrà programmare più facilmente le proprie attività di beneficenza. Addirittura avrà più fondi". Poi il sindaco ha voluto ribadire che l'amministrazione capitolina continuare la collaborazione con tutti gli enti ecclesiali: "Credo che le parrocchie rappresentino un baluardo importante per la tenuta del territorio. Spesso le parrocchie e i centri di volontariato rappresentano le frontiere all'interno della città, il luogo in cui ci si confronta e si cresce insieme".