Fori chiusi: riesplode la guerra. Marino, schiaffo a Caltagirone - Affaritaliani.it

Roma

Fori chiusi: riesplode la guerra. Marino, schiaffo a Caltagirone

di Fabio Carosi

Chiudere completamente i Fori Imperiali è l'ultimo schiaffo in ordine di tempo. E arriva dritto al viso dell'uomo forte di Roma che il sindaco non ha mai voluto ascoltare. Anzi, considerandolo "potere forte", Marino ha sempre avuto per Francesco Gaetano Caltagirone, una sorte di repulsione tanto da sbattergli in faccia come primo atto del suo insediamento la chiusura parziale dei Fori. Poi ha ridotto - salvo tornare indietro - il cda di Acea, tramutandosi da delegato con la maggioranza delle azioni pubbliche in "difensore" dei diritti dei cittadini. Infine, il nuovo stadio della Roma, progetto presentato dalla Parsitalia di Luca Parnasi che aveva osato sfidare lo stesso Caltagirone vendendo all'ex Provincia di Roma il grattacielo dell'Eur.
Prima di andare via Ignazio Marino dà il colpo finale allo storico rapporto tra il Comune di Roma all'uomo più ricco e potente della città: via dai Fori Imperiali anche bus e taxi per "regalare" alla città il parco della storia.
Chi ha buona memoria ricorda anche che Francesco Rutelli nel 1999 era riuscito a dribblare le pressioni dell'allora ingegnere, ora cavaliere, chiudendo sì i Fori alle auto ma legando il provvedimento all'apertura della fermata della programmata Metro C. Così persino gli ambientalisti lobbisti di Legambiente avevano digerito il rinvio, pur ottenendo che la decisione fosse contenuta della delibera sul Piano del Traffico. Era appunto il 1999. Sedici anni dopo il doppio schiaffo che ha il sapore di una vendetta da parte di Marino, consumata con lucidità chirurgica.
Ma no è solo il cavalier Caltagirone a non digerire la fretta di Marino di passare alla storia come l'uomo che ha restituito i Fori Imperiali ai romani e ai turisti. Il giorno dopo l'annuncio, il fronte del No vede schierarsi il "sindaco in pectore" Alfio Marchini, vicino da sempre ai Caltagirone ma critico anche in occasione del primo provvedimento. Marchini affida al delfino Alessandro Onorato i suoi strali contro il sindaco: "Basta con le soluzioni spot solo per fare pubblicità al sindaco, ormai dimissionario: servono progetti che siano in grado di valorizzare realmente l'area archeologica intorno al Colosseo e, contemporaneamente, di garantire una mobilità sostenibile ai cittadini".
E poi promette battaglia: "La completa pedonalizzazione di via dei Fori imperiali - aggiunge Onorato - è insostenibile per la mobilità del quadrante ed è inutile per la valorizzazione dell'area archeologica. La soluzione più equilibrata è quella di lasciare aperta al traffico la strada fino a Largo Corrado Ricci e all'incrocio con via Cavour, pedonalizzando solo l'ultimo tratto fino al Colosseo. Nei prossimi giorni la Lista Marchini presenterà un progetto alternativo alla scellerata decisione del sindaco dimissionario per valorizzare davvero l'area archeologica e mantenere una mobilità sostenibile".
L'unica cosa che non dice è che se il candidato Alfio Marchini dovesse vincere dovrò dire cosa intende fare per i Fori Imperiali. Anche all'amico Caltagirone.
Da registrare che persino l'ex sindaco Gianni Alemanno ha sentito la necessità di entrare nella battaglia dei Fori: "Noi di 'Prima l'Italià, se Marino si ostinerà a perseguire in queste ultime ore di sindacatura il progetto della pedonalizzazione, siamo pronti a compiere un atto di disobbedienza civile occupando i Fori Imperiali".
A dirlo è il direttivo romano del movimento dell'ex sindaco Pdl della capitale Gianni Alemanno. "L'intenzione annunciata dal sindaco Marino di chiudere la sua sventurata esperienza in Campidoglio completando la pedonalizzazione dei Fori Imperiali è l'ennesimo schiaffo in faccia ai romani - prosegue il comunicato -. Troviamo grave l'idea che un sindaco dimissionario e sfiduciato dalla città si voglia assumere la responsabilità di completare uno dei progetti più contestati della sua amministrazione come la chiusura al traffico dell'area intorno al Colosseo. Ci auguriamo che il Partito Democratico, vero responsabile della scellerata gestione della città in questi due anni e mezzo, voglia con un atto di bontà verso i romani impedire questo ennesimo atto contro la cittadinanza da parte di Ignazio Marino".