Roma

Forza Italia: a Roma deciderà tutto Mara Carfagna. L'ex miss che fa paura

Mara Carfagna al comando di Forza Italia a Roma e nel Lazio. All'ex miss l'arduo compito di riunire le fazioni scissioniste di Tajani e della Regione

di Fabio Carosi

Toccherà a Mara Carfagna rimettere in piedi i “cocci” di Forza Italia a Roma e nel Lazio, laddove cioè le ultime tornate elettorali hanno ridotto il partito di Silvio Berlusconi a poco più di una comparsa nelle scenario politico.

 

A Roma perché c'è Virginia Raggi che traballa e tentenna e stimola involontariamente gli appetiti leghisti; nel Lazio perché Zingaretti con la tecnica inclusiva del Patto d'Aula ha costretto il manipolo degli azzurri a guardare dalla finestra del Consiglio regionale.

E poi Roma regione “forzista” è una vera polveriera. Sul cammino della Carfagna, al di là delle strategie per arrivare al congresso, c'è proprio il disinnesco delle fazioni generate da anni di superfetazioni politiche che hanno trasformato i politici locali in “signori”. Come il gruppo soprannominato “tajaneros”, i fedelissimi di Antonio Tajani base operativa in Ciociaria e ramificazioni quasi ovunque finalizzate a una gestione locale in stile monarchico. I “tajaneros” hanno anche una ramificazione romana ben rappresentata dal consigliere comunale Davide Bordoni, la cui opposizione alla Raggi parte più o meno da Ostia e finisce quasi all'Infernetto, facendo coincidere il campo di azione col suo collegio elettorale.

Poi c'è il problema della Regione Lazio. Alla Pisana dove il regno di Zingaretti non tramonta mai, le fatiche del capogruppo Antonello Aurigemma per tenere insieme “la banda” non finiscono mai. Un giorno prima dell'incarico al duo Carfagna-Toti si è inventato una rielaborazione di quello che fu il Laboratorio Roma per minacciare una singolare corsa solitaria vero nuovi lidi, senza abbandonare mai il partito. Un ossimoro degno della migliore tradizione politica che però ha avuto i suoi effetti. E sempre alla regione Lazio c'è l'inquieto Adriano Palozzi, mister preferenze. Anche se i più gli consigliano da tempo una posizione da sub, Palozzi è stato uno dei più attivi nel tentativo di golpe finto ordito da Giovanni Toti e ora si trova spiazzato. Il Governatore della Liguria è tornato nei ranghi (o quasi) mentre Palozzi sembra voler proseguire nella linea scissionista, pronto a passare armi e voti alla Lega. Se solo Salvini o chi per lui, facesse una chiamata, il passaggio sarebbe immediato, anche perché l'altra potenziale alleata, Giorgia Meloni, ha aperto le porte di Fratelli d'Italia, chiudendo ogni speranza di mettere in piedi un soggetto politico nuovo.

E poi ci sono in deputati-senatori romani. Renato Brunetta che sogna da sempre una “corrente romana” e Francesco Giro, fedelissimo del presidente Berlusconi ma fuori controllo per le sue continue esternazioni che spesso sono un boomerang. Come è accaduto durante lo spoglio delle Europee, quando ha commentato come una vittoria, l'1% di Forza Italia in un Comune.

Ma perché affidare Roma e il Lazio alla vicepresidente della Camera? La risposta è nelle prime parole dell'ex modella e miss Cinema '97, ormai lontana anni luce da quelle esperienze giovani grazie a una cura da cavallo di studio e maturazione personale che l'ha portata a incamerare ottime doti di gestione politica, intuizione e capacità di mediazione. Il primo affondo è stato per Virginia Raggi: “Basta, abbiamo avuto fin troppa pazienza. Basta allo scempio di una città violata, deturpata, abbandonata, destinata al più squallido e inarrestabile degrado. Basta a cassonetti stracolmi di rifiuti abbandonati per giorni sotto le nostre case, al dissesto delle strade, all'incuria del verde pubblico e degli alberi che al primo soffio di vento si spezzano abbattendosi al suolo. La nostra indignazione deve trasformarsi in azione, l’obiettivo è fare ciò che l’Amministrazione Raggi, non sta facendo? I Ministri Matteo Salvini e Giulia Grillo, si facciano carico di tutto questo. A Roma c’è un problema di ordine pubblico e l’emergenza rifiuti rischia, con il grande caldo, di trasformarsi anche in emergenza sanitaria. Di Maio si faccia carico della sua responsabilità politica. Venga quanto prima chiesta la convocazione di un Cdm straordinario. Venga nominato per Roma un Commissario speciale per la gestione dello smaltimento dei rifiuti. #spazzalavia”. Il programma è pronto. I più anziani consiglierebbero a Mara Carfagna di ridurre le ferie al solo periodo di Ferragosto.

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