Roma
Forza Italia alla canna del gas. Nel Lazio non trova candidati per le Europee
Il partito di Silvio Berlusconi a Roma e nel Lazio è ai minimi termini. Solo Antonio Tajani “è salvo”
Elezioni Europee 2019, un incubo per Forza Italia e per l'europresidente uscente, Antonio Tajani. A Roma e nel collegio dell'Italia centrale, l'incubo poi diventa dramma: nessuno si vuole candidare.
Uscita dalle ultime elezioni con uno striminzito 14 per cento e con i sondaggi in caduta libera che danno il partito di Berlusconi tra l'8 e l'11 per cento, Forza Italia è in piena crisi da candidati. A otto mesi dalle elezioni, c'è il rischio che la macroregione dell'Italia centrale (Lazio, Umbria, Toscana e Marche) si presenti con un solo candidato e cioè Tajani, visto che l'altra eletta, Alessandra Mussolini ha salutato Forza Italia per passare alla Lega.
E tra le seconde linee romane, il malumore per l'inconsistenza del partito è divenuto crisi identitaria: il partito sembra non esserci più. Perché il “monocandidato” non è altro che l'effetto della crisi del partito che se dovesse arrivare all'appuntamento del 26 maggio con i numeri attuali, avrebbe un solo posto in Europa, nonostante l'aumento degli eurodeputati per via della redistribuzione dei seggi un tempo riservati agli inglesi. Neanche con 3 posti in più, nel collegio dell'Italia Centrale Forza Italia vedrebbe aumentare il numero delle “teste” da portare a Strasburgo.
La caccia al candidato
Più che timidi, “atterriti” dallo scenario, i responsabili romani e regionali (il coordinatore provinciale Adriano Palozzi è agli arresti domiciliari per l'inchiesta sullo Stadio della Roma) cercando disperatamente candidati disposti ad immolarsi per riempire le liste e li cercano dotati anche di buon portafoglio, visti i costi di una campagna elettorale da portare avanti in ben 4 regioni. Per ora hanno avuto solo “no grazie” e qualche accenno di disponibilità come nel caso dell'imprenditore Gianfranco Galli, nominato dal responsabile romano del partito, Davide Bordoni, a responsabile del Dipartimento Social Network, una carica che è curiosamente coincisa con il punto più basso dell'attività social del partito.
Salvo rivoluzioni, i numeri dicono che in Europa ci andrà solo Antonio Tajani.