Roma

Forza Italia caos: Giovanni Toti giovedì alla conta degli scissionisti romani

Bufera Forza Italia, ultimatum ai forzisti nella sede romana dalla Regione Liguria. Giovanni Toti preme sull'acceleratore

Forza Italia a Roma e nel Lazio: 48 ore per capire se dalla riunione dell'ala romana con l'ormai quasi scissionista Giovanni Toti, nascerà un nuovo partito, oppure resterà più o meno tutto come prima in mano ai Silvio Berlusconi.

L'appuntamento è fissato per giovedì dopo pranzo, quando il governatore della Liguria riunirà negli uffici della Regine Liguria di Corso Rinascimento, per la quarta volta tre consiglieri regionali (Aurigemma, Ciacciarelli e Palozzi) insieme a storici “capibastone” come Aracri e una serie di nomi top secret per capire una volta per tutte chi sono “gli amici di Toti”. Ma già si prevedono clamorose defezioni per far saltare il banco.

Insomma, davanti al gigantesco camino della sala d'ingresso della base logistica del Governatore Toti, si farà “la conta” di chi è disponibile ad arrivare all'appuntamento del teatro Brancaccio di luglio pronto a far nascere un nuovo soggetto politico e chi invece sta in finestra a guardare con attenzione ma non ha il coraggio di abbandonare la barca forzista, che ad ogni elezione imbarca sempre più acqua. Per i “mandarini” della politica, poi, la secessione romana è anche l'occasione per esercitare l'arte dialettica distinguendo tra l'ipotesi di nuovo soggetto e quella di spaccatura o scissione, dimenticando a piè pari lo statuto di Forza Italia che non permette di scalare o modificare il partito in assenza del pronunciamento di Re Silvio Berlusconi.

Dunque, gli attendisti cercano di contenere l'esposizione e gli eventuali danni da scissione, arretrando di fronte all'iniziativa di Toti per il quale il bivio è ormai alle porte: il nuovo soggetto – ammesso che nasca dal Brancaccio – è vero che strizza l'occhio a Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, ma è altrettanto vero vero che la confluenza auspicata non si farà mai. La Meloni lo ha detto chiaramente, aprendo le porte ad un esodo forzista vero Fratelli d'Italia e non viceversa. Dunque per Toti e gli scissionisti in pectore, non resta che guardare alla Lega, in particolare ai romani, col vento in poppa peri risultati elettorali e “disperatamente in cerca” di quadri politici e creazione di una classe dirigente.

I bene informarti prevedono che dal camino romano di Giovani Toti si alzerà una fumata nera. Anzi non si accenderà proprio il fuoco.