Roma

Fratelli "coltelli" d'Italia: 21 deferiti. "Meloni sindaco", lite sulle ceneri di An

Sono stati deferiti alla commissione disciplina di Fratelli d'Italia i ventuno componenti della Direzione e dell'Assemblea nazionale del partito che l'altro ieri avevano chiesto a Giorgia Meloni di farsi promotrice delle primarie per la scelta del candidato sindaco a Roma e nelle altre città.
"La lettera del deferimento  - scrivono Marco Cerreto, Antonio Triolo e Sabina Bonelli, portavoci del gruppo di dirigenti firmatari della lettera a Giorgia Meloni -  è stata firmata da Ignazio La Russa in quanto presidente dell'Assemblea nazionale di Fdi usa come motivazione nel merito la contemporanea iscrizione all'associazione Azione nazionale. Tutto questo in aperta violazione dello Statuto del partito che all'art. 2 scrive: 'Il movimento favorisce l'associazionismo in tutte le sue forme e riconosce a Fondazioni e Associazioni il ruolo di contributo alla formazione della proposta politica e programmatica del movimento'".

"Allo stato attuale Azione nazionale - ribadiscono - contrariamente a quanto scritto nella lettera di La Russa, non ha promosso liste elettorali in competizione a FdI ne' costituito gruppi consiliari alternativi al partito, salvo in situazioni particolari da esaminare caso per caso. A una richiesta di democrazia come la convocazione delle primarie si risponde con un atto disciplinare burocratico e autoritario. Questo è l'ennesimo segnale di una volontà del vertice di Fratelli d'Italia di chiudersi politicamente e organizzativamente in se stessi, contravvenendo agli impegni presi all'Assemblea della Fondazione di Alleanza nazionale per ottenere l'utilizzo del simbolo di An.
In quell'assemblea Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e gli altri dirigenti di Fdi s'impegnarono ad aprire il partito a un'aggregazione che permettesse l'unità di tutta la destra. Oggi si demonizza e si aggredisce l'appartenenza ad un'associazione come Azione nazionale che raccoglie in tutta Italia esponenti di destra provenienti da ogni percorso e che tutt'ora sono iscritti anche ad altri partiti. Evidentemente - conclude la nota - non è questa la strada ne per riaggregare la destra ne per rilanciare il centrodestra, aprendolo a tutto quel popolo di eletti negli enti locali e di militanti che non vengono coinvolti nelle decisioni nel tavolino ristretto del Palazzo. Noi non ci facciamo intimidire da questi atteggiamenti, ne trascinare in polemiche tanto sterili quanto demenziali e proseguiamo il nostro impegno per chiedere elezioni primarie ovunque possibile e in tutte le città in cui si vota per le comunali di giugno. Le elezioni primarie, come scritto nello Statuto, dovrebbero essere parte costitutiva della storia e dell'aggregazione di  Fdi, per cui se c'è qualcuno che oggi non rispetta lo Statuto di questo partito sono proprio i dirigenti che non s'impegnano ad aprire alla democrazia e che ricorrono a metodi da partiti ottocenteschi".

LA REPLICA DI FRATELLI D'ITALIA
“FDI con Ignazio La Russa ha insistito affinché almeno in tutte le 5 principali città dove si elegge il sindaco a primavera, il centrodestra scelga i candidati con le primarie. Aspettiamo la risposta degli alleati che però sono apparsi non particolarmente favorevoli.
Ciò detto, in relazione ad una nota stampa che riporta la notizia del deferimento ai Probiviri da parte del presidente Giorgia Meloni di un gruppetto di iscritti che hanno aderito al neonato movimento 'Azione nazionale', va precisato che le ragioni del deferimento non hanno nulla a che vedere con la asserita richiesta dei deferiti di richiedere le primarie per scegliere i principali candidati sindaci (su cui vi è da sempre la forte adesione di FDI). Al contrario, agli iscritti in questione di Fdi-AN si contesta la scelta di adesione ad altra formazione politica che si pone in oggettiva competizione e contrasto con FDI. La lettera cortesemente a loro inviata da La Russa, si concludeva con l'invito a contattarlo (se lo si desidera) per eventualmente rimuovere le cause della incompatibilità”.