Roma
Funerali Diabolik, Divino Amore sotto assedio. Paura: tifosi in fila e Celere
Le esequie di Fabrizio Piscitelli diventano i funerali della paura: tifosi in fila al santuario e polizia in assetto da guerra
di Fabio Carosi
Il funerale di uno storico capo ultras come Diabolik, Fabrizio Piscitelli, è come una finale di Champion League: si arriva ore e ore prima per evitare la fila, vivere l'attesa sotto il sole cocente del santuario del Divino Amore come una catarsi da curva nord.
In 200, forse anche giovani e forti, armati di una t-shirt bianca con davanti la scritta Diablo e la mascherina, si sono dati appuntamento già alle 9 del mattino per uno storico funerale che inizierà solo alle 15. Un piccolo esercito di uomini e auto parcheggiate con l'ordine di un Lungotevere con le strisce blu per vivere l'attesa e salutare l'arrivo della salma dell'amico e capo Fabrizio Piscitelli e dare l'addio alla fine delle esequie della tensione.
Intorno agli Irriducibili in versione “estrema gentilezza”, - vi prego non fotografate le nostre magliette del servizio d'ordine perché dall'alto è stato deciso cosi – c'è l'esercito vero, quello schierato dalla Questura con furgoni della Celere: un cerca di ombra sotto gli alberi che circondano la spianata del santuario e decine di agenti in assetto da guerra con le punte dei mitra verso il terreno sacro.
Poi ci sono i Vigili Urbani che smistano l'accesso dalla via Ardeatina. Tifosi proseguite e poi girate a destra; giornalisti e fotoreporter nell'area riservata; per i parenti c'è il controllo della lista. Chi non c'è mente e va via.
Solo a Roma il funerale di un capo ultras diventa il funerale della paura.