Roma
Funerali Diabolik, show in stile Casamonica: i tifosi vincono contro lo Stato
L'ultimo saluto al “capitano” Piscitelli: ecco come gli Irriducibili hanno avuto la meglio contro Polizia, Finanza, Digos e Stato
di Fabio Carosi
Piscitelli Diabolik: il funerale prima privato, poi pubblico diventa quasi un funerale di Stato. Esequie degne di un capo ultras con la curva nord (che ironia della sorte era a sud) che grida il nome di Fabrizio tra ali di Polizia, Guardia di Finanza e Digos. E qualche scaramuccia alla fine, quando il popolo laziale pretendeva di sfilare in corteo dietro il carro funebre.
Il Questore di Roma, Carmine Esposito temeva incidenti e ha così offerto una quinta straordinaria al megafunerale con carro Maserati a sfilare davanti alla curva. Tutti arresi o quasi alla pressione: lo Stato ha fatto un passo indietro di fronte all'ira della vedova e delle figlie che hanno gridato la loro rabbia, quando si è tentato di impedire il passaggio del feretro davanti ai 6 mila.
Prima della Celere e della Gdf hanno lasciato il terreno anche i vigili urbani. Solerti nello spiegamento di forze del mattino hanno ceduto il passo al servizio d'ordine degli Irriducibili, padroni del megaparcheggio senza neanche una via di fuga.
Tutto è diventato un psicodramma nel quale il dirigente dell'ordine pubblico è sceso a patti con un certo Yuri, erede nella gerarchia di potere della Curva laziale al fu Fabrizio Piscitelli. Yuri ha raccolto il grido di rabbia della vedova, delle figlie e ha ordinato alla curva di restare immobile sino al passaggio del feretro, in un delirio di fumogeni da stadi e la Madonnina del Divino Amore attonita di fronte all'ultimo saluto del capo dei capi.
Gli Irriducibili volevano un funerale da boss e l'hanno avuto. Un tributo al capo supremo, “al solo capitano” che la lazialità estrema porterà sempre con sé. Uno show più show dei Casamonica, con oltre 3 mila divise a sudare e a sfidare la furia ultras: “O passa il feretro o qui succede un macello”, avvisavano le delegazioni di Napoli e di Barcellona in camicia nera, giunte apposta per rendere omaggio all'uomo e non al capo tifoso che vantava più di una relazione internazionale extra sportiva.
Alla fine Yuri ha negoziato e ha vinto. Il carro è sceso dalla stradina del vecchio santuario, verso il piazzale scortato da ali di bodyguard made in Irriducibili, come se fosse il funerale di un capo di Stato. Altro che funerali privati. Dopo la benedizione di monsignor Enrico Feroci, il leader ultras e re del marketing biancazzurro può riposare in pace. Amen.