Roma

Funerali Proietti: le lacrime della Roma sua. Il Covid nega il bagno di folla

I funerali di Proietti in una piazza del Popolo blindata. Prima il feretro al Campidoglio e al Globe di Villa Borghese. Cittadini piangono “l'ultimo re di Roma”

Neanche il Coronavirus è riuscito a separare Gigi Proietti dalla sua Roma e dai sui romani, ma ha negato l'ultimo bagno di folla. Il funerale, in una blindatissima piazza del Popolo, è un mix tra gli scuri volti dei 60 all'interno della chiesa degli Artisti e gli applausi scroscianti, le lacrime, i cori e gli stornelli delle centinaia di persone accorse fuori le transenne per salutare il Maestro.

Il feretro di Proietti è partito per l'ultimo giro per la sua città alle 9, quando ha lasciato la clinica Villa Margherita nei pressi di piazza Bologna dove era morto la mattina di martedì nel giorno del suo 80esimo compleanno. Poi la tappa in Campidoglio, sotto alla statua del Marco Aurelio, prima di dirigersi nel suo teatro, il Globe che presto porterà il suo nome.

All'arrivo del feretro all'interno della struttura in legno nel cuore di Villa Borghese un lungo applauso durato 5 minuti, istituzioni, attori, maestranze, sui allievi, amici e tanti cittadini. Con la moglie Sagitta Alter e le due figlie Susanna e Carlotta c'erano Enrico Brignano, Massimo Wertmuller, Paola Tiziani Cruciani, Marisa Laurito, Flavio Insinna, Pino Quartullo, Paola Cortellesi, Edoardo Leo, Walter Veltroni ed il sindaco Virginia Raggi collegata da casa a causa della sua positività al Covid-19.

Dopo la tappa del Globe, poco dopo le 12 il feretro è arrivato nella chiesa degli Artisti per il funerale in forma strettamente privata. L'area limitrofe a Villa Borghese ed a piazza del Popolo è blindata dalla polizia come neanche durante le ultime manifestazioni di Forza Nuova, per evitare assembramenti e curiosi. Ma così non è stato, con i cittadini che si sono accalcati sulle barriere di piazzale Flaminio, via di Ripetta, via del Babubino e via del Corso pur di dire un ultimo “ciao” al grande mattatore del teatro romano. Striscioni, casse che riproducevano gli stornelli cantati da Proietti, cori da stadio, fiori e tante lacrime. Poi l'ingresso del feretro in chiesa ha fatto calare il silenzio, con l'intera piazza che ha chinato la testa in segno di rispetto verso Proietti.

Tra i 60 che attendevano l'arrivo di Gigi dentro la chiesa, oltre i familiari, quelli che non c'erano al Globe come Fiorello, Paolo Bonolis, Maurizio Mattioli, Carlo Vanzina, Corrado Guzzanti, Rodolfo Laganà, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, l'ad Rai Fabrizio Salini, il presidente dell'Assemblea capitolina, Marcello De Vito più i vari Brignano, Leo e Laurito che non hanno mai lasciato solo il feretro di Proietti.

Alle 13:35 l'uscita della salma di Proietti dalla chiesa tra lacrime e grida “non ti dimenticheremo”, per un ultimo, lungo, applauso e per un ultimo, indimenticabile, viaggio nella Roma sua.