Roma

Funivia Roma, Raggi non si arrende ma il progetto perde lo scambio con Metro A

La funivia romana Casalotti-Battistini perde la "passerella del sindaco" che sparisce dal progetto: costo oltre 100 mln di euro

Funivia a Roma, il Comune di Roma e Virginia Raggi non si arrendono alla bizzarria del progetto. Anzi, vanno avanti con un upgrade publicato nei giorni scorsi sul sito di Roma Metropolitane.

L'opera fantastica che dovrebbe collegare Casalotti con la fermata della metro a Battistini, nella nuova versione perde addirittura il collegamento diretto con la metropolitana con il capolinea che si attesterà a circa 200 metri dall'ingresso del e quindi in prossimità del centro sportivo di via Giuseppe De Luca senza quella passerella presentata dal sindaco Raggi il 16 maggio del 2017, quando la linea ispirata alle stazioni sciistiche europee più moderne, venne presentata attirando l'ilarità generale.

Ora, ad informare i romani sullo stato di avanzamento del progetto, ci pensa il Comitato di cittadini MetroxRoma che ha rintracciato nel vuoto del sito internet di Roma Metropolitane i nuovi rendering e una dettagliata spiegazione della funivia “alla romana”. E giù l'elenco delle criticità del progetto. Scrivono i tecnici del Comitato, mostrando grande conoscenza del sistema:

LA SCARSA VELOCITÀ COMMERCIALE. 17 minuti e 34 secondi tra Casalotti e Battistini significano, considerati i 3,85 km di tracciato, circa 3,65 metri al secondo cioè appena 13 km/h. Per fornire un termine di paragone, in 17 minuti di Metro A si va da Battistini a Termini.

LA SCARSA VERSATILITÀ DEL SERVIZIO. Normalmente, i sistemi di trasporto vengono organizzati in maniera tale da poter ridurre o aumentare la capacità a seconda delle necessità, per evitare inutili sprechi di risorse. Ad esempio una metropolitana può andare a 3 minuti in ora di punta piuttosto che a 5 minuti in ore più calme della giornata. Con meno treni in servizio, chiaramente, si spende di meno.Nelle Cabinovie, per ridurre i costi del servizio quando la domanda è minore, ci sono due metodi: o si riduce il numero delle cabine, alleggerendo il carico sulla fune e quindi l’energia necessaria a trainarla, o si riduce la velocità della fune, ma questo incide chiaramente sul tempo di trasferimento. In montagna, ad esempio, quando arriva l’estate vengono rimosse alcune cabine e gli impianti circolano rallentati. Ma la rimozione di alcune cabine, a quanto ci risulta, non è un processo automatico svolgibile in esercizio ma richiede tempo ed operatori, quindi è eseguibile solo ed esclusivamente quando la riduzione della domanda ha carattere stagionale.Nel caso di Roma, dove invece la domanda cambia nell’arco della stessa giornata, non essendo possibile togliere cabine l’unico modo per ridurre i costi di esercizio nelle ore più tranquille è rallentare l’impianto, allungando ancora di più i tempi di trasferimento. Considerati i tempi già non lusinghieri, questo probabilmente non si farà, costringendo a mantenere gli impianti sempre al massimo, con ovvi aggravi in termi di costi ed usura. 

LA SCARSA CAPILLARITÀ. Questo è un problema non da poco in quanto i problemi derivanti dalla scarsa velocità commerciale si sarebbero potuti efficacemente contenere grazie ad una buona capillarità, unita al flusso continuo delle cabine. Purtroppo però, come analizzabile dalla cartina che illustra il tracciato, le stazioni della funivia sono in ogni caso tangenziali agli abitati. La decisione, indubbiamente legittima, di non sorvolare gli abitati, comporta inevitabilmente l’impossibilità di penetrarli e di rendere facilmente raggiungibile la funivia.

La conclusione è nei numeri del progetto: “La funivia Casalotti-Battistini non è un intervento economico. Almeno per ora, il costo si aggira intorno ai 109,6 milioni di €, ed è molto più probabile che a seguito di ulteriori approfondimenti possa salire, piuttosto che scendere. Spendere queste somme per ottenere l’ennesimo nodo di scambio mancato sarebbe uno schiaffo alla città e ci saremmo aspettati, non potendo inserire la funivia proprio sopra la stazione della Metro, almeno un corridoio sotterraneo di accesso dotato di tappeti mobili”.