Roma

Furti, rapine e scippi: il Laurentino è il cimitero della paura. La denuncia

Tombe depredate e auto devastate: portare un fiore fa paura. I fioristi del cimitero Laurentino hanno raccolto più di mille firme tra i parenti dei defunti

Al cimitero Laurentino non c'è pace neanche da morti. Oltre al sovraffollamento causato dal mancato ampliamento, ora la terra dove si dovrebbe riposare in pace è diventata terra di nessuno. “Furti di fiori tra le tombe, scippi, scasso e furti nelle auto parcheggiate”. E oltre mille persone hanno già messo la firma in calce a un esposto con il quale si denuncia il “cimitero della paura”.

Quella del cimitero Laurentino è una vicenda dai contorni surreali. Nato nel 2002 è divenuto rapidamente il cimitero di riferimento di Roma Sud, tanto che alcune famiglie hanno chiesto e ottenuto il trasferimenti dei propri defunti da Prima Porta secondo il principio del “ricongiungimento familiare post mortem” ma nel tempo i nuclei familiari sono stati di nuovo smembrati perché il sito Laurentino è andato esaurito e così gli “ultimi” sono stati trasferiti a Prima Porta.

In attesa che il Comune stabilisca cosa fare coni 21 ettari di terreno già disponibili per l'ampliamento, l'attuale cimitero è diventato una specie di girone infernale. E a denunciare cosa accade nella terra della pace eterna è l'associazione dei Fioristi del Cimitero Laurentino che un anno fa ha scritto al Comune di Roma segnalando che “all'interno del cimitero, con allarmante frequenza di registrano episodi di criminalità che generano terrore, o in alcuni casi, la rinuncia a far visita ai propri cari. Tali episodi non si limitano alla sottrazione di fiori ed accessori metallici dalle tombe, ma si manifestano con scippi, scasso e furti di oggetti nelle automobili parcheggiate”. L'esposto è datato maggio 2018 e all'epoca era seguito da un migliaio di firme. Quasi un anno dopo non è accaduto nulla. Neanche una risposta da parte del Comune.