Furto a villa Giulia per committente russa. Recuperati monili per tre milioni di euro
Orecchini, spille e pendagli: una celeberrima collezione sparita dal 2013
Nella borsa di una donna fermata a Fiumicino un catalogo con gli ori Castellani e nel suo iPhone le foto della sala del museo nazionale etrusco di Villa Giulia con tutti i particolari del sistema di sorveglianza. I carabinieri dei Beni Culturali hanno recuperato gli ori della Collezione Castellani, raffinati gioielli ottocenteschi realizzati in parte con materiale di scavo etrusco, greco e romano, dalla celebre famiglia di orafi, trafugati da uomini incappucciati con ascia e fumogeni nella Pasqua del 2013.
Ventitrè dei 27 gioielli, per un valore che supera i 3 milioni di euro, torneranno ora in mostra al museo nazionale etrusco. Individuati anche le 6 persone responsabili del clamoroso furto. Ci sono una ricca committente russa e un antiquario 'mediatore' romano dietro al clamoroso furto dei gioielli Castellani del museo etrusco di Villa Giulia a Roma. A rivelarlo il generale Mariano Mossa dei carabinieri dei beni culturali (Tpc) che insieme con il procuratore della repubblica Giancarlo Capaldo e il segretario generale del Mibact Antonella Recchia ha svelato alcuni particolari della lunga indagine ancora non chiusa ma che ha già portato al recupero di 23 dei 27 oggetti rubati.
L'affare, che avrebbe portato i gioielli all'estero, ando' pero' in fumo, forse per il grande clamore mediatico che aveva avuto il colpo al museo. La donna, individuata gia' nei primi giorni di indagine, venne fermata e identificata a Fiumicino, in partenza per San Pietroburgo. La signora, che era accompagnata dalla figlia dell'antiquario, aveva in borsa un catalogo con gli ori dei Castellani. E nel suo iPhone c'erano le foto della sala del museo in cui e' avvenuto il furto con tutti i particolari del sistema di sorveglianza. Fallito l'affare, i ladri si sono poi rivolti a ricettatori locali.