Gabriele Paolini, in libreria la confessione. L’anticipazione

Alle ore 12.32, del 27 febbraio la Stazione dei Carabinieri "San Basilio", a Roma, ha notificato a Gabriele Paolini, il "Disturbatore Tv", per eccellenza, dal 2002 inserito all'interno del "Guinness dei Primati", in merito ai suoi 35.000 "sabotaggi catodici", un'ordinanza che attesta la fine dell'obbligo di firma bisettimanale, che era stato emesso il 13 luglio 2015.
Dunque, Gabriele Paolini è completamente libero. Da ricordare che Paolini era stato arrestato nel novembre 2013: 19 giorni di carcere, un anno ed otto mesi di arresti domiciliari e, quasi, otto mesi di obbligo di firma. Gabriele Paolini, all'epoca era stato accusato di "Induzione alla prostituzione minorile". Il processo che vede Paolini, in qualità di imputato, riprenderà in giornata con la testimonianza della madre di Paolini, la cantante lirica Bice Bochicchio ed il piu' importante amico del "terrore dei giornalisti tv", Felis.
E oggi esce in tutte le librerie d'Italia, l'attesissima biografia di Gabriele Paolini, che vede la firma della scrittrice e giornalista Mari Rosa Barbieri. Il libro, che ha come titolo "L'ho amato: aveva 17 anni. Gabriele Paolini racconta il suo amore per Daniel" è edito da "Lupieditore".
Affaritaliani.it ha ottenuto un'anticipazione del volume. Ecco alcuni passaggi:

“Che cosa racconterai di Paolini?” mi chiesi il giorno in cui accettai di scrivere la biografia autorizzata. E la risposta fu: “Parlero’ di un uomo”. Il risultato è stato un libro-documento.
Il paradosso è proprio anagrafico: se a 17 anni hai un fidanzato molto più grande che ti inonda di regali, il tuo fidanzato rischia che lo accusino di induzione alla prostituzione minorile. Se ne hai 18 (solo uno in più) e vai con un novantenne che ti compra una Ferrari, la legge non ti fa per niente le pulci.
Gabriele fuma le sigarette “Che Guevara” e si perde in lunghissime colazioni che hanno inizio alle 10.00 del mattino e terminano alle 13.00 se tutto va bene (cioe’ se nessuno lo interrompe).
Gli Avvocati di Gabriele Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmuller sono ormai rassegnati alle trasgressioni del loro assistito.
Ricordo, quando al termine di un’udienza, lo abbracciai, gli strinsi la mano e la tenni ben salda per lunghi minuti fino a sentire il sospiro di un “Grazie”.
E’ il pregiudizio che inquina la terra, l’aria, l’acqua e persino il seme che ci fa. A volte lo vinco, a volte vince lui. Il pregiudizio è CONOSCENZA MANCATA. E’ omicidio intenzionale.
Conosco il dolore invisibile o, se preferite, l’invisibile disabilità; quella fatta di eccessi e di accesi vietati e ne ho visto tracce sul viso di Gabriele. Il suo è un dolore inoffensivo che veste abiti aggressivi, che digrigna i denti, che odia, che vendica e si vendica. E’ un dolore che crea un ponte invisibile tra viscere e cervello. Un dolore incompreso. Bugiardo. Confuso. Ingannevole.
Gabriele è una persona troppo sensibile per questo mondo. Una vita leggera scarventata dal nulla con la violenza che appartiene ad un demone antico.
“Ciò che mi lega a Silvio Berlusconi è il fatto, che in un certo senso, io sono suo figlio: il prodotto del suo modello televisivo e la massima espressione del presenzialismo”.
Gabriele parla del suo amico Davide: “Occhi di ghiaccio incarnò subito, ai miei occhi, il prototipo di ragazzo della nuova generazione e ridesto’ in me il desiderio di vivere l’adolescenza mancata,
Gabriele parla del suo amore Daniel: “Sai, ci sono persone che senti. Non so come spiegartelo: ne percepisci la forte energia. Le guardi da lontano e riesci a cogliere sin da subito la loro espressione, il calore dei gesti. Dell’amore, per ora, conosco solo i contorni del viso: quelli di Daniel”.