Roma

Garbatella, esercente si rivolge agli strozzini: scoperta banda internazionale

Otto persone sono finite agli arresti con l'accusa di estorsione, esercizio abusivo del credito e usura

Una banda di strozzini è stata sgominata a Garbatella, dopo che un commerciante aveva chiesto un aiuto economico. Otto persone sono finite agli arresti con l'accusa di estorsione, esercizio abusivo del credito e usura.

le indagini condotte tra giugno 2020 e marzo 2021, sono nate dalla denuncia di un piccolo negoziante del quartiere romano che, a causa di problemi economici, si era rivolto al principale indiziato per chiedere un aiuto economico. L'uomo gli aveva concesso inizialmente il prestito con tassi d'iteresse abbastanza contenuti, sebbene sempre superioeri a quelli consentiti, con l'intento di adescare un ventagli ampio di clienti peruasi dalla convenienza del prestito. Successivamente però aveva continuato il rapporto finanziario, innalzando sempre più gli interessi, anche ad altre persone. Gli interessi, da quanto emerge, oscillavano tra il 10% ed il 70% su base trimestrale. Le vittime erano tutti piccoli esercenti di varie zone di Roma precisamente Piramide, Garbatella, Marconi e Trullo.

Garbatella, sgominata banda di strozzini: le indagini

Le indagini hanno fatto emergere l'esistenza di un'associazione per delinquere "a conduzione familiare", con a capo un 38enne romano, che collaborava con altre persone. Gli altri membri erano un 70enne, un 66enne di origini baresi, nelle vesti di fiancheggiatore, e una donna romana, impiegata presso il Ministero della Giustizia, insieme al suo compagno.

Gli accertamenti hanno hanno riconosciuto il vincolo associativo che, oltre ad essere permanente, era caratterizzato proprio dal rapporto familiare che legava i vari componenti e finalizzato a realizzare gli obiettivi criminali.  Da qui il nome dell’operazione “Affari di famiglia”.

I ruoli dei singoli membri

Il promotore della associazione si avvaleva del contributo fornito da uno stretto collaboratore sul territorio romano, il quale si recava a Tenerife, in Spagno, con l'intento di recapitargli il denaro accumulato dalle attività illecite svolte a Roma e fare quindi da “ponte” tra Italia e le isole Canarie. L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, effettuata con il coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine-Servizio Centrale Operativo e la collaborazione del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia e della Polizia Spagnola ha permesso di rintracciare i vertici dell’organizzazione nell’Isola di Tenerife ove è stato notificato un Mandato di Arresto Europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria di Roma. Nel corso delle indagini la polizia giudiziaria ha altresì proceduto a consistenti sequestri di stupefacente, per complessivi circa 90 kg di marijuana ed hashish.

La mattina di mercoledì 6 luglio gli agenti della Squadra Mobile, dopo le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, nei confronti delle otto persone gravemente indiziate, a vario titolo, della commissione dei delitti di estorsione, di esercizio abusivo del credito e di usura, nonché di avere costituito un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei predetti reati principalmente nella zona San Paolo della Capitale.